mercoledì 15 dicembre 2010

GIORGIO MUSSA





"...credo che siano in pochi a saperlo, o forse non lo sa nessuno, e del resto è passato così tanto tempo, troppo, che probabilmente quello che sto dicendo è assolutamente irrilevante, se non per me. Però mi va di raccontarlo  lo stesso. 
Io e Giorgio, pur essendo tutti e due di Torino e frequentando più o meno le stesse persone, ci siamo conosciuti a Londra. L'unico che se lo può ricordare è Vincenzo Natta. Lui era là con noi.
Sto parlando dell'ottobre del 1971. 
Io stavo a Brighton e un giorno ha telefonato Vincenzo, almeno credo, forse invece mi ha scritto, chissà...comunque ci siamo dati appuntamento e ci siamo ritrovati nella stanza d'albergo di Nadir Fischer, un disc-jockey che avevamo conosciuto a Benidorm, in Spagna. 
Lì c'era Giorgio, che conoscevo di vista. 
Abbiamo trascorso un lungo week-end di strapazzi ( si era nel pieno dell'onda hippie ) poi Vincenzo è tornato in Italia e Giorgio è sceso a Brighton. Gli ho trovato posto in una famiglia di gente molto simpatica e si è fermato per un po'. Io vivevo a Portslade e studiavo - si fa per dire - alla St. Giles, che era a Hove, dove abitava lui. Mi pare che, ad un certo punto, abbia anche fatto l'imbianchino...
Avevamo due morose giapponesi. Era come stare con un alieno, ma né io né lui sembravamo dar peso alla cosa.
Ricordo che la prima volta che ho baciato la mia, che si chiamava Kono - alla fine di uno slow durante una festicciola di sabato sera - lei mi aveva rivolto un piccolo inchino a mani giunte e aveva detto " Thank you very much, indeed" formalissima, cortese, irragiungibile, incomprensibile."




 Qui siamo ad una di quelle feste. Tutti stranieri tranne il padrone di casa
che era quello di Giorgio. Io sono quello seminascosto dietro di lui. Kono è la
sorridente tra due amici con gli occhiali da sole. Giorgio è in alto sulla
sinistra, con un cappello da cow boy e il braccio sulla spalla della morosa
che chissà come si chiamava...




"...tornati in Italia ci siamo iscritti tutti e due a medicina, a Torino, senza nessuna voglia di studiare ma fermamente determinati ad  approfittare dell'assoluta libertà che ci  derivava dalla posizione di irresponsabili studenti universitari.
Il 12 gennaio 1972 iniziamo l'estemporanea esperienza del "supergruppo" a casa di Fulvia Magnoni.
Credo che quando Patrizia Alloatti, nel sito di Pistarino, parlando di Giorgio dice " Mi ricordo di lui, a casa di Fulvia" si riferisca proprio a quelle occasioni...tra l'altro è curioso che, proprio in quei giorni compaiano per la prima volta sul mio orizzonte sentimentale due persone che, poi, sono state importantissime, insomma che ho amato molto, cioè Marina Clemente...(nei diari ci sono accenni a telefonate importanti il 2 febbraio, e una chiacchierata notturna sui gradini di casa sua il 10 febbraio, però per ritrovarla, salvo sporadici incontri, bisognerà arrivare al 1983) ...e Valeria Grattarola, che vedo per la prima volta, proprio a casa di Fulvia, l'8 febbraio 1972.






Patrizia Alloatti in alto a sinistra, poi Simonetta Sacerdote
Pit e Franco Previdi al basso








Ed eccolo, Giorgio Mussa, a destra, 
con Riccardo Donna alla chitarra.




...Pit...








...ancora Giorgio, in alto a sinistra, Patrizia
Pit e Franco in alto a destra...





Qui c'è sì Giorgio, ma quel che più conta e il frammento 
di lettera di Isabelle Calmajis (nella foto in basso, a Montmartre)
che commenta con puntualità le figure sia di Giorgio che di Patrizia. 
Verrà senz'altro anche il momento di raccontare di Isabelle...









Alla fine di agosto del '72 io chiedo il trasferimento all'Università di Parma.
Giorgio fa altrettanto e il 3 ottobre ci stabiliamo nel nostro appartamentino di via Corso Corsi, per l'inizio di una nuovo indirizzo di vita, che ci vedrà separati quasi immediatamente ma sarà cruciale per ambedue...

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