venerdì 20 maggio 2016

L'ESORDIO



Un giorno della primavera del 1994 Laura è passata alla Videomark - cosa che faceva raramente - e Desirée le ha detto "E' arrivata questa per te" porgendole una busta.
Alla Videomark non era mai arrivata corrispondenza per lei così aveva aperto svogliatamente  il messaggio pensando a una convocazione di Doc it o all'invito a partecipare a qualche festival, nella maggior parte dei casi inviti declinabili, e invece era l'annucio di un bando del Comune di Torino e dell'ottava circoscrizione per un concorso multimediale a tema. C'era un settore audiovisivo, uno fotografico e uno di racconti.
Ce lo eravamo riletto a casa chiedendoci chi potesse conoscere il segreto più riposto di Laura e cioè che finalmente aveva accettato di inseguire il suo sogno vale a dire scrivere.
In ogni caso era un bel segno.
Ha scritto il racconto  e dopo aver compilato la modulistica allegata ci siamo presentati un mattino di sole alla segreteria dell'ottava circoscrizione, anche un po' emozionati.
La signora che ci ha ricevuti ha ritirato i materiali e poi se ne è uscita con "Titolo dell'opera ?".
Per capire quanto Laura avesse sotterrato per anni la sua aspirazione si sarebbe dovuti esser lì. E io c'ero. Si è guardata attorno smarrita e poi, sottovoce, molto sottovoce, inclinanadosi verso la signora, ha smozzicato  un "Me l'ha detto Tresa stmattina" "Come dice ?" "Me l'ha detto Teresa stamattina".
Ce l'aveva fatta, dopo anni di rimuginamenti, di non ritenersi all'altezza, addirittura di sensi di colpa era emersa alla luce. Era adorabile in quel mattino di sole, allegra come una scolaretta, all'uscita dalla circoscrizione. La mia Laura spiccava il volo e me lo sentivo.
Non ricordo quanto tempo sia trascorso, in ogni caso i tre racconti premiati sarebbe stati editati insieme alle fotografie in un volumetto presentato al Salone del Libro.
Allora ci muovevamo ancora piuttosto vivacemente e così - non ricordo dove fossimo stati - al ritorno a Torino abbiamo trovato la segreteria telefonica fitta di messaggi, la maggior parte riguardavano il concorso e volevano assicurarsi che Laura sarebbe stata presente.
Il giorno fissato siamo andati al Lingotto - era al Lingotto quell'anno ? mi pare proprio di si - ci siamo districati tra la folla soporosamente tumultuante e finalmente abbiamo raggiunto lo spazio della premiazione. Gremito all'inverosimile. Ci siamo adattati a stare sull'ingresso, in piedi, senza quasi sentire le voci dei relatori.
Hanno premiato prima i video, poi le fotografie e infine i racconti: 3° premio, 2° premio, io aguzzavo l'udito ma quando hanno detto 1° premio "Me l'ha detto Teresa stamattina" mi è parso che l'avessero urlato. Intanto Laura girava sui tacchi e dopo aver detto "Io non ci vado" cercava di filarsela. 
Ho dovuto trattenerla, indirizzarla verso il palco e darle anche una spintarella. E poi là strette di mano, sorrisi, cenni del capo, la consegna del premio che consisteva in un ricco buono acquisto di libri e poi è tornata da me. Giuliva.
Oggi Laura è una scrittrice a tutti gli effetti ma quei giorni della primavera del '94, perbacco, me li ricordo come fossero adesso.



 Laura e Pit, non molto tempo prima nel Donegal



      ...al Salone del Libro...




















E' vero che aveva già scritto qualche racconto che teneva in fondo ai cassetti ma questa piccola occasione le ha poi dato l'ardire di affermare "Io scrivo", e devo ringraziare il misterioso estensore dell'invito perchè con quello ha dichiarato "Puoi" e adesso ogni pagina che leggo di Laura mi emoziona. Una scrittrice coi fiocchi.




Il logo della sua rubrica l'Amour en fuite per la quale andavo pazzo


martedì 3 maggio 2016

AGOSTO '76




Qualche anno fa Silverio Salomon mi aveva spedito delle fotografie risalenti all'estate del 1976, scattate da lui in parte a Torino in parte a Vulcano.
Per me si tratta di un'estate memorabile che però era partita in sordina ed è decollata solo dopo che me ne ero andato da Vulcano e mi ero spostato a Stromboli ( vedi post "Stromboli '76" del 24  maggio 2015).
Quindi a quelle foto non ho dato importanza.
Adesso che Silverio non c'è più, e neppure Titti e gli altri hanno quarant'anni di più, scrivo questo post, il mio ennesimo piccolo contributo alla nostra memoria comune.






 Titti Zangelmi - che allora era morosa di Silverio (primo a sinistra) -
appoggia un piede sulla schiena di quello che ancora 
non sa diventerà suo marito: Schatzi Fea. 














 Silverio sul traghetto



Roby Oggero nella casa di Vulcano