giovedì 27 aprile 2017

TURIN D'ANTAN 17 e anche un po' di NOLI





Il Po che ho in mente è questo...










...ed è stato interessante scoprire che è stato anche così...




Lido Savoia



Lido Barbaroux




7 gennaio 1959



Corso Cairoli nel 1911...




...e quello della mia giovinezza.




Valeria Grattarola, Pit, Fulvia Magnoni, Fioretta Di Stasi








ottobre 1972







...i suoi "Murazzi"...







...con lo skyline che cambia nel tempo...




...fino alla contemporaneità.


 

 La mia atletica amica Vittoria Castagneto, regista...















...altri due amici registi, Alberto Signetto e Marilena Moretti...







Questa signora bionda, sorridente vogatrice, è invece Hilary Martin che ho visto una sola volta in vita mia ma che è - o almeno era quell'unica volta - moglie del mio amico dei tempi di Noli Carlo Rossi, di cui non ho foto attuali.







Abitavano in Corso Vittorio Emanuele II nel palazzo della Martini & Rossi...







...e ironizzavano sul fatto che in un edificio storico con quel nome su un campanello d'ingresso figurasse la targhetta "Rossi Martin".
Non li ho più rivisti da quella lontana serata a casa loro, dove avevo trovato un gruppetto di vecchie amicizie nolesi dei primi anni '60, ma parlare di loro mi offre l'opportunità di fare un salto, per l'appunto, a Noli.
Un grande amico di Carlo a quei tempi era Franco Rosso...







...qui sopra allo scoglio del prete nel '64 con Barbara Vita Levi e Lauretta Rognoni...






...so che vive e lavora a Londra...







Ma non sapevo di questa sua vena artistica.







Quest'immagine che amo molto l'ho trovata invece da questo signore, che non avrei riconosciuto...







Alberto Saracco anche lui dei tempi nolesi. 
Sempre grazie a lui ho una fotografia che mi è piaciuta molto e che non mi stanco di osservare.
Forse ho già scritto della squadretta di pallanuoto - Jajo Junior - che avevamo costituito emulando i ben più qualificati Jolly, classificandoci terzi nel torneo del 1965.








Un paio di quella compagine ho scoperto che qualche anno dopo - io non andavo già più a Noli - erano entrati a far parte dei Jolly. Sono Paolo Sciacca e Alberto Saracco, i primi due accosciati a destra...






Forse dovrei riconoscerli tutti  ma di alcuni proprio non ricordo i nomi. 
Il primo accosciato a sinistra è Gian Luca Ferrari, in piedi terzo da sinistra è Ado Albanese e quarto Sergio Barnabè, tutti e tre già in forza ai Jolly dall'inizio.
Così saltabecco da un ieri lontano ed evocativo ad un presente in qualche modo confortante, anche se ne sono escluso.
Quindi per concludere diamo un'occhiata a Lauretta, che qualche novità la riserva sempre.




  


Sopra, con sua figlia sulla passeggiata davanti ai bagni Anita.
Mare d'inverno...





...a casa sua al calduccio con un paio di amiche...



  





...e sul molo, Capo Noli sullo sfondo a destra. 
Nell'estate del '67, come tutte le precedenti fin dall'infanzia ma questa era l'ultima anche se ancora non lo sapevo, ogni tanto andavamo alla spiaggetta dei Saraceni, a Varigotti. 






Oltre quel capo si apre il paese, con le sue case sulla spiaggia...  

  






...là dove c'è quella lingua di terra sulla destra, che poi era una specie di molo, c'era, e spero ci sia ancora, la spiaggetta, raggiungibile solo in barca o, entrando in acqua dagli scogli davanti alle case, a nuoto. 







Nei super 8 girati da mio padre ci sono immagini di questo posto nei primi anni '60, soprattutto tuffi del sottoscritto ragazzino da quello scoglio in mezzo all'acqua. 
Torniamo però al '67, l'estate di Valeria Speranza.
Ho già postato questa sua lettera che, come credo di aver già scritto, a parer mio sa riassumere con pacatezza crepuscolare il mood di quell'estate...




  



La spiaggia dove ricorda che abbiamo trascorso un'intera giornata eccola qui...







...quella che  chiamavamo dei Saraceni e che invece sarebbe Punta Crena.
Dando un'occhiata al super 8 del post "Noli '59/'64" del 15 ottobre 2012 oltre che un frammento di spiaggetta sono riconoscibili qui e là ai bagni Vittoria: Mariella e Paolo Buratti, Gian Luca Ferrari, Cristina Gorlier, Lilly Boselli, Jajo De Agostini, Laura Ottolenghi, Ado Albanese, Alberto e Marisa Cottini, i bagnini di allora, Massimo Scandola e sul finale Ettore Bezzi e Walter Massa, nonchè gli adulti, i genitori, quelli insomma che sono tutti morti.
Per non chiudere su questa nota ferale ma su altre note seguono immagini attuali di quel bambino buffo che era Massimo Scandola.

























  

mercoledì 26 aprile 2017

SEGNALAZIONE PROVVIDENZIALE



Un commento da parte di Paolo Drago ha chiarito l'identità del ragazzo in piedi sulla destra.






Guido Zocchi, di Gallarate, che con il fratello Renato allora andava al mare a Finale.


lunedì 24 aprile 2017

TURIN D'ANTAN 16



Questo sarà un giretto lungo.






Partiamo da Piazza Statuto. Qui sopra la vediamo in un epoca in cui non era ancora stato costruito il "grattacielo" che spiccherà sulla sinistra, la dove si intravede un cartellone pubblicitario della Marus...







...ed eccolo. L'edificio al centro, rispetto all'immagine precedente, è stato evidentemente rialzato di un piano. I giardini sono gli stessi...







...le due panchine che danno le spalle a via Garibaldi, sullo sfondo il monumento al Frejus che per esoterica vulgata nasconderebbe la parte nera della Torino magica (in contrasto con la Gran Madre che simboleggerebbe la parte bianca, ma ci arriveremo), in ogni caso bambini e pensionati anni '60 non sembrano darsene pena, così come i bambini di oggi...




















Sotto i portici sul lato sinistro c'è una bottega speciale...





...più o meno in corrispondenza della Topolino parcheggiata, La Grotta di Merlino dove nel 2001...














Io e Marco non ci conoscevamo ancora ma quel giorno abbiamo inaugurato una bella amicizia e collaborazione.















Ora possiamo lasciare la piazza, che nella mia giovinezza non lesinava traffici caotici che non avevano nulla da invidiare a quelli di oggi, anzi...






...e infiliamoci in via Cibrario, sotto sulla destra...










All'inizio c'era il cinema Statuto, andato a fuoco nel 1983 con 64 persone arse vive nel rogo...














...quel giorno era in programmazione il film "La capra". 
Le locandine sono rimaste a lungo, fino ad ingiallire appese nelle teche esterne come una specie di "memento".










Procedendo e lasciandoci alle spalle lo Statuto e il suo luttuoso retaggio approdiamo alla via Cibrario di oggi...












Lo spigolo di edificio sulla destra è quello di via Cibrario 54. 
Al piano terreno hanno abitato a lungo i fratelli Oggero. Roberto ci tiene ancora il suo studio.








Qui sopra giovanissimi a bordo della loro Mini Minor blu. 
Ho già scritto di loro in post precedenti. Non mi resta che ribadire che hanno contribuito in modo determinante a rendere la mia giovinezza memorabile. 

















Casa Oggero, dal punto di vista speculare alla foto precedente, è sulla destra. 
Il portone d'ingresso è prima del ristorante di cui si intravede l'insegna verticale in giallo.
Ora dal 54 passiamo al 65.









E sì, il mio poeta preferito è morto in questa casa, a 32 anni.









Ora siamo nel tratto finale, prima dell'incrocio con Corso Tassoni che è più o meno dove si intravede il tram sullo sfondo.






Eccoci. Il furgone dietro il tram trasportava gelati che non esistono più...






...e l'ospedale Maria Vittoria sono nato io.












 




Arrivando da via Cibrario di fronte al Maria Vittoria se oggi ci immettiamo a sinistra in corso Tassoni (seguendo la direzione delle rotaie del tram, per intenderci)...






 e lo percorriamo tutto passeremo di fronte  a casa Rutigliano, un attico con terrazzo che  spazia "dalle Alpi alle Piramidi"... 







...e poco più avanti, quasi al termine del corso, mi pare risiedesse Maria Ormezzano, mia platonica infatuazione giovanile del 1972 ( vedi post del 5 gennaio 2012 "A sciare 4").






Corso Tassoni, là di fronte, si conclude in piazza Bernini ( teniamo presente la casa sulla destra con il tetto trapezoidale ), che avremmo raggiunto direttamente se invece che via Cibrario avessimo imboccato corso Francia...







...qui sopra sul lato sinistro del grattacielo.





 ...oggi...






e all'epoca in cui Piazza Bernini era per me un punto di riferimento...









...il palazzo sullo sfondo all'estrema destra è in piazza Bernini ed esisteva gnel 1932...





  

...aveva accanto l'edificio dell'ONP, l'opera nazionale Balilla...






...che ai tempi della mia infanzia ovviamente non era più definita tale ma strutturalmente era ancora in piena attività...




 

Nel palazzo azzurrino ci abitava Mario Ricono, un amico dei miei e all'ex ONP (qui giallino), verso la fine degli anni '50, venivamo trascinati in piscina per i corsi di nuoto io e Francesco Ghiazza ( vedi post "Turin d'Antan 14") spinti dalla tentennante inesorabilità delle nostre madri (  vedi racconto "Whittling - Domeniche" post 19 dicembre 2010 ).










Nel racconto autobiografico "Domeniche" scrivo anche di irrimediabili solitudini domenicali durante le quali vagabondavo proprio in quell'area lì: i dintorni di piazza Bernini, Corso Francia, piazza Benefica. E le domeniche da quelle parti erano confortevolmente semiderserte...
All'inizio degli anni '60, terminate le elementari, ero stato iscritto alla scuola media Giovanni Pascoli.
Il trauma di qeull'esperienza è curiosamente sempre descritto in "Domeniche".







L'edificio della scuola è quello affacciato sulla piazza Bernini in alto a sinistra, il corso che lo fiancheggia è corso Ferrucci mentre in primo piano a destra c'è un lato  dell'ex casa del Balilla dove si affacciava il cinema Bernini, saltuariamente d'essai negli anni '70 e chiuso definitivamente all'inizio degli '80.







Sulla destra l'altra parte della facciata della "G.Pascoli".
A volte all'uscita c'era un tale con un triciclo attrezzato che vendeva castagnaccio e farinata cucinati là per là...







...e nella cartoleria che, ingrandendo l'immagine, si vede al piano terreno dello stretto palazzo centrale vendevano soldatini in bustine chiuse, tipo figurine.




 
  




Questa era la mia classe di prima media. Io ero assente.
In questa sezione N non mi ero trovato male, non c'erano somari e nessuno eccelleva particolarmente, il casino si è invece scatenato l'anno successivo con il passaggio ad una delle prime sezioni, che tradizionalmente ospitavano le menti migliori, ma anche questa sequenza di eventi è ricostruita dettagliatamente in "Domeniche". 
Lasciamo l'Opera Balilla e la G.Pascoli alle attuali destinazioni d'uso...












...e passiamo ai primi anni '70, per l'esattezza all'8 febbraio del 1972, a casa di Fulvia Magnoni, una mia ex fiamma del '71...








... a casa sua quel giorno avevamo rifondato il gruppo musicale sciolto dopo la defezione di Luisella Rossi (tastiere) e Renato Bertrandi (basso) e conseguente abbandono della tavernetta di Luisella. La casa era...






... quella sulla destra con tetto trapezoidale segnalata precedentemente. Lì abitava tutta la sua famiglia.
A nostra disposizione era stato messo addirittura un salone di rappresentanza al pian terreno.
La formazione era raffazzonata. 
Influenzati dalla visione sovreccitata di "Mad Dogs & englishman" con Joe Cocker, contavamo più sul numero di componenti che sulla qualità...







...Riccardo Donna, Giorgio Mussa, Fulvia e dietro di lei Patrizia Genovesi...







...Patrizia Alloatti e Simonetta Sacerdote...




 





 ...Giorgio e Patrizia...







...Pit e Franco Previdi...











Daniela Ferraro, Luisella Rossi, Giulia Sarti come alcuni dei presenti dopo un po' si annoiavano e se ne andavano in giardino...






...Dado Rossotto, Martino Oliva e in braccio a lui Roberta Barberini, Fabrizio Ferreri con Buky Barberini e sullo sfondo un milanese con una faccia simpatica che non ho idea di chi fosse e perchè fosse lì.
L'esperienza della Wild Boody Glad Family (mi assumo la responsabilità del pomposo appellativo) è stata di una brevità fulminea, dopodichè la batteria è passata nel dimenticatoio...







...in campagna, a Rueglio, suscitando nuovi interessi.