mercoledì 23 dicembre 2015

Un lettore come si deve.




Un amico virtuale di Laura, peraltro sconosciuto, ha letto il suo libro, è andato sulla sua bacheca FB e ha scritto questo.
Sono le cose che offre facebook, inattese ed emozionanti, e allora vai Dino...




Le mie modeste riflessioni alla fine di questa bellissima e coinvolgente lettura:
Già dall'inizio, e ancor più nel mentre ed al termine di questa appassionante lettura di Laura Bettanin, a tratti anche saporita, forte, pepata, intensa e stuzzicante, 
la mia mente non ha potuto fare a meno di richiamare ed accostare l'immagine della nostra bella Nico a quella di Neal Cassidy, riferimento capostipite e magistralmente 
romanzato fra le folli avventure dei lunghi vagabondaggi su e giù per l'America. La trama, così come in On The Road, non è la cosa importante e sarebbe davvero difficile 
ricordare i luoghi, le persone, i tempi, i flashback e i loro intrecci. Per cui, a mio modesto parere, quel che resta, non è tanto quel che si è letto, quanto quel che 
si è provato e imparato leggendo. Innanzitutto che l’Australia non è il paradiso dei migranti che, volati dall’altra parte del mondo , si ritrovano a fare, in nero, 
lavori non qualificati e che gli australiani non vogliono fare. E poi, a mio parere, stupendamente ricamato da Laura, l'insegnamento cardine del romanzo, quello che ho 
avverito forte e che riesco a riassumere solo con queste parole di Herman Hesse: "La nostra smania di vagabondaggio e di vita errabonda è in gran parte amore, erotismo. 
Il romanticismo del viaggio è per metà nient’altro che attesa dell’avventura. Ma per l’altra metà esso è impulso inconsapevole a trasformare e a dissolvere l’elemento 
erotico. Noi liberiamo l’amore dall’oggetto, l’amore da solo ci è sufficiente (Nico ama follemente Tiago senza mai poterlo incontrare), così come nel nostro vagare non 
cerchiamo la meta, ma solo il godimento del vagabondaggio per se stesso, l’essere in cammino". Per tutto questo, alla fine, Laura ricorda e conferma a Dino che il cammino rimane 
sempre quello che passa per la SECONDA STELLA A DESTRA e poi dritto fino al mattino, e che non si può sbagliare perchè porta all'ISOLA CHE NON C'E'. Grazie Laura. Un abbraccio e complimenti.


All'entusiasmo di Laura e ai commenti degli amici addetti ai lavori e non l'amico ha risposto


‪Dino Vinci Grazie. Emozionato. Siete davvero buoni con me. Non sono un giornalista. Non sono un critico. Non sono uno scrittore. Anzi non so proprio chi sono. Del resto, chi è che lo sa? Io so solo che amo il bello e Bob Dylan. In questo caso sono uno che semplicemente scrive ciò che sente con sincerità.



 Dino Vinci, il lettore appassionato

martedì 22 dicembre 2015

Uno splendido bentornato




    Da:     drago.gianpaolo <drago.gianpaolo@alice.it>
    Oggetto:     comunicazioni
    Data:     21 dicembre 2015 14.12.20 GMT+01.00
    A:     Huckleberry Film <huckfilm@alice.it>
    Rispondi a:     drago.gianpaolo <drago.gianpaolo@alice.it>






Sei tornato caro Pit!
Saperti a casa in via di guarigione dopo una dura e lunga battaglia è confortante.
Poter finalmente ritornare ai tuoi quotidiani rituali compreso il blog, riempie un vuoto che era diventato quasi insopportabile anche per me. 
Siete stati  bravi a superare questa prova con la caparbietà che vi contraddisingue.Questa disavventura però ha ulteriormente cementato l' affetto delle persone che vi amano.
A presto rivederci.


Paolo



sabato 19 dicembre 2015

QUARANTENNALE 7



Redivivo.
Letteralmente.
Due mesi di ospedale, 14 passaggi in sala operatoria per interventi e medicazioni, ma la cosa che più mi ha turbato è stato il trattamento antidolorofico che mi ha trasformato temporanamente e inconsapevolmente in un tossico. Quando se ne sono accorti è stato perchè ero in preda a deliri incontrollabili.  Quindi sono stato sottoposto anche ad un trattamento di disintossicazione  e psichiatrico, risonanze magnetiche cerebrali per escludere altro, supporto psicologico.
Beh, è passata anche questa, più o meno insomma. 
Cammino con molta difficoltà e dolore
Uso un deambulatore, stampelle, ma mi sforzo di fare anche da solo. 
Non intendo parlarne più, non perchè non ci sia nulla da dire, anzi, ma perchè non so come dire di quella solitudine fitta di fantasmi dati dalla morfina, e questo malgrado la fortuna di aver avuto Laura sempre al mio fianco - persino e soprattutto quando non la riconoscevo, e le telefonate di Susanna, Speedy, Pierangelo, le venute da Padova di Paolo Drago, i passaggi di Mauro Lazzaretti, le visite di Chiarenza, Stefano, Enrico, Nadia, Lia Timillero e Paolo Ferretto dal reparto SOAP. 
In uno degli ultimi giorni d'ospedale è venuto a trovarmi Piero



 Piero con Anna, in piazzetta Garibaldi
sette anni fa...




e mi ha regalato un suo breve lavoro pubblicato dall'Accademia Olimpica.













Raramente sono stato così fiero per una dedica ed è proprio grazie a questo stato d'animo che mi sento di riprendere il percorso del blog, con l'inevitabile sguardo alle spalle perchè questo è il suo senso anche filologico - siamo quasi a Natale - ma anche con la sensazione di non esser stato superfluo.
Quarant'anni fa, con gli amici di allora, per qualche anno abbiamo avuto l'abitudine di incontri prenatalizi, in genere nell' "alloggio", per scambi di doni. 
Ho trovato qualche immagine del Natale 1975. Per questo riprendo con un "quarantennale".



Riccardo Donna in piedi, Danila Siravegna
di spalle e Renato Bertrandi che infila un
casco a Giulia Sarti



 Roby Oggero, Patrizia Canuto,
Vincenzo Natta e Giovanna
 di cui ho scordato il cognome




da sinistra Mimmi Mussa, Antì Stoppelli
Danila Siravegna, Renato Bertrandi,
Giulia Sarti di spalle




Valeria Grattarola, Mimmi Mussa, Antì Stopelli


 

Patrizia Canuto, Vincenzo Natta, Giovanna
Riccardo Donna, Luca Lovera




 Gianni Sarti, Danila Siravegna,
Giulia Sarti, Renato Bertrandi



La cosa strana è che non provo nessuna malinconia, men che mai nostalgia.
E' come se la mia sensibilità si fosse dilatata e la mia curiosità, ormai solo moderatamente empatica, provasse maggior interesse per le due donne uccise protagoniste del saggio di Piero e delle quali si sa solo quello che risulta dagli atti processuali - praticamente nulla - che per le vite di queste amiche e amici, che si fanno improvvisamente evanescenti, friabili, già oltre il commiato.
Altrettanto vale per le immagini.
Ho nostalgia di tempi e luoghi che non mi appartengono.
il fatto è che delle amiche e degli amici credo di sapere e non so e per gli "altri" posso solo esercitare lo struggente e irrealizzabile desiderio di conoscere ogni cosa del loro passaggio. 
Nessuno ha mai saputo nè saprà mai, mi pare dicesse Voltaire.



 Avrei potuto suonare con loro e affrontare quei tempi ?
 



 Quante ore di felicità nelle loro vite?

 


C'è qualcuno che saprebbe dirmi dove, quando ?
E magari un nome, uno solo...




 Buon Natale

domenica 4 ottobre 2015

RECENSIONE postilla








A me pare un'ottima recensione ma Laura ha buttato il giornale per aria per via di un aggettivo reiterato - e a mio avviso improprio - che le fa perdere di vista il fatto che Giancotti ( che lei non conosce ma al quale dovrebbe riservare simpatia) fa un'accurata  e positiva analisi del libro di un'autrice che lui a sua volta non conosce, appartata, senza santi in paradiso e che non fa mai un gesto di autopromozione, editata da una casa avventurosa ma piccina.
Quindi la inviterò a saltellare gioiosa per essere finita sul Corriere della Sera, destino riservato a pochi libri e altrettanto pochi autori.









...ed eccola qua che già ride.

RECENSIONE





Ma guarda un po' chi è recensita oggi su "La Lettura" del Corriere...





venerdì 2 ottobre 2015

QUARANTENNALE 6




Nel post "Forgotten feeelings" dell'8 marzo 2014 avevo infilato una serie di fotografie riguardanti viaggi in Land Rover con Renato Bertrandi e, per qualche ragione che non capisco, non avevo scritto didascalie.
Adesso ho nuove immagini di quei viaggi, in particolare risalenti al 1975/76, e le didascalie ce le metterò - è cambiato il mio punto di vista ? il mio umore ? - e poi uno potrebbe dire vai e metti le didascalie anche al vecchio post. 
Mah, magari poi lo faccio.
Intanto però...








Roby Oggero e Buky (Emanuela) Barberini in un'area di servizio sull'autostrada del Brennero, diretti a Vienna. Novembre 1976.








Giulia Sarti, Roby Oggero, Buky Barberini e Giorgio Oggero.




 Roby e Antì Stoppelli
 







Kiki Mercatelli (che non c'è più) io nello specchio e Roby, in un'alba gelida, sempre in una stazione di servizio.





Kiki e Roby






Sempre loro due, in viaggio.
Questa foto c'è anche nel post dell'8 marzo 2014 ma Roby è irresistibile, quindi lo rimetto.







I fratelli Oggero e Renato Bertrandi.







In viaggio. 
Una partita a carte su una custodia di chitarra. 
Buky e Giorgio, mentre davanti Kiki e Giulia chiacchierano.
Il viaggiare, l'essere tutti insieme a bordo, era in sè a mio avviso la parte migliore del viaggio, la più intima, comunicativa. Il mondo fuori e noi dentro.








Sempre Buki e Giorgio, e poi Antì, Roby e Matilde Canonico. 
Vacanze di Pasqua del 1977
Stiamo viaggiando in Toscana. 







...parecchio infagottato...









Giorgio e Buky in piazza del Palio, a Siena.








Pit e Giorgio davanti, dietro Kiki, Roberto Tornetta, Antì, Buky e Giulia. 


 

martedì 29 settembre 2015

QUARANTENNALE 5





Angela Bergia a casa di Antì, in corso Re Umberto
Torino - estate 1975




Antì e Speedy




 Estate '75 - Torino Esposizioni




 Ed eccolo di nuovo Speedy, in veste di standista...




 ...con Nico Nizzi e la morosa Luisa.








Nico e Speedy avevano fatto esperienza di animatori in villaggi estivi e invernali, in questi ultimi Speedy aveva potuto sfruttare il fatto di esser diventato maestro di sci.
Quello che fa specie è notare quanto poco in quegli anni si desse importanza al glamour degli stand. 
Tranne per alcune solitarie eccezioni erano tutti così, combinati un po' alla ndò cojo cojo, scritte con trasferibili, loghi appiccicati, un monitor - sul quale compaiono i nostri due sulle piste da sci - eppure ci pareva assolutamente normale. 








Qui sopra siamo invece ai "Tre scalini", in via Massena, probabilmente in primavera.
C'è una foto analoga da qualche parte, in qualche post 
( trovata ! - 19 agosto 2014 Reparto Reperti 20)
dove le persone ritratte sono inquadrate meglio però in questa ci sono anch'io, arrivato appena in tempo prima dell'autoscatto, credo anche in modo piuttosto comico perchè ridono tutti, Roby Oggero, Giuggi a capotavola, Lellina Guidotti un po' impallata, Patrizia Canuto, Giorgio Carezzana e pure il cameriere.







Tornando all'estate, ad Arma di Taggia a casa di Patrizia, qui appena sveglia, con Roby... 









...e sua sorella Donatella, appena sveglia anche lei. 






Patrizia in spiaggia...






...e una bambina lì vicino.
Quell'anno ero poi partito per la Spagna con un amico di Montichiari che studiava a Parma e che aveva una casa a Roc San Cayetano, dove ci avrebbe raggiunti Giacomo Carega.
Mentre eravamo là avevamo visitato uno zoo safari, un posto assurdo e piuttosto triste, del resto un po' tutto quel soggiorno spagnolo non è stato un granchè.
Allo zoo safari c'era ovviamente un punto di ristoro e lì avevo scattato svogliatamente qualche fotografia. 
Sono praticamente le uniche di quella vacanza.
Immortalano frugoletti che hanno - come la pupetta con maschera sub di prima -  da poco varcato la soglia dei quarant'anni e mai sapranno d'essere qui.
Non che importi, però...















Adesso vorrei fare un salto indietro - aprile, vacanze di Pasqua 1974 a Sauze d'Oulx - poco filologico ma che sarà mai, un anno rispetto a quaranta è una scoreggia nella tempesta.












A scaldarsi le ossa fumando come turchi sotto il primo sole,  sdraiati su prati dai quali la neve se n'era andata da poco. 
Luca Grossi e Simona Frassinetti...








...non ricordo come si chiamasse la ragazza con il giaccone scozzese, gli altri sono Luca Grossi, Roberto Mechini, Marcella Manzini e Simona Frassinetti.









Marcella, Roberto e Simona.
Marcella la ritroviamo, sempre a Sauze d'Oulx, il 2 luglio, in una delle mia "prove costumi" western.






Marcella con Marco Pistarino...







e Pietro Contegiacomo con Carlo Colombo.
Ma torniamo alle vacanze di Pasqua.
Al Miravallino.






Pit, Lella i krapfen e a sinistra la ragazza di cui mi sono scordato il nome, che mi pare fosse di Milano.







Ancora Lella e la ragazza senza nome, poi Giorgio Oggero e Silverio Salamon.





Tra la ragazza senza nome e Lella con il krapfen c'è Mimmi Mussa con il suo cocker e il bassotto Tobia, di proprietà della coppia Daniela la Rosa...






...e Riccardo Donna.






Non molto tempo dopo, finita la storia con Daniela, Mimmi e Riccardo avrebbero inaugurato la loro...







...sfociata in un matrimonio, la nascita di Mattia...







...un divorzio etc. etc. però, in quella splendida giornata di vacanza pasquale le strategie divertite degli dei non si erano ancora rivelate a noi improvvidi, presuntuosi poveri giovani umani, già allora vittime del convincimento equivoco che quello che facciamo sia il frutto di scelte e tattiche esistenziali e non del sofisticatissimo sistema imperscrutabile di un giocatore compulsivo quale è il fato o destino che dir si voglia. Quindi non ci pensiamo e torniamo al Miravallino nel 1974...








...con Lella che si fa fuori un altro krapfen...







 ...e poi si fuma una cicca.
Adorabile.