venerdì 28 agosto 2015

TEMPO SCADUTO




Oggi ad un semaforo ho visto passare una Fulvia coupè.







Color verde bottiglia, è sfilata via con una certa baldanza e a me ha dato una stretta al cuore perchè ci ho visto il suo finito e lontanissimo essere stata, la sua condizione di esonerata dal futuro, il  breve rimando dell'appuntamento con la demolizione. 
L'ho vista sgallettante come se le mete fossero ancora raggiungibili, così anacronistica,  con la sua aerodinamica datata, fragile, prestata inutilmente al presente. 
Ci ho visto me. Gesù...
Per un attimo mi ci sono davvero identificato e ho percepito tutta la miseria dell'invecchiare, tutti gli aspetti del proprio decadimento che sfuggono all'attenzione quotidiana di  chi invecchia e che appaiono impietosamente quando ci si ritrova in una fotografia o in un filmato recenti.






 E' filata via lasciandomi lì, a ripensare alle Fulvie coupè che mi hanno scarrozzato in gioventù...




 18 settembre 1969
(post "Automobili" 12.5.14)


 
 Benidorm agosto 1970
( post "Annie" 7.2.13)





Benidorm agosto 1970
(post "Tuffi, salti e capriole" 4.2.13)




...e a chiedermi quanto ancora si farà attendere il Grande Sfasciacarrozze.




mercoledì 26 agosto 2015

Guarda un po' chi si rivede



Speedy mi ha inviato delle fotografie scattate a casa di Paolo Guermani.
Una "marenda sinoira" mi dice, e intorno al desco persone che mi ha fatto piacere rivedere.
Sono andato a ripescarmele sul fatidico "supermanifesto" così eccole qui.




 Paolo alle prese con il suo ruolo di anfitrione...




...e nel supermanifesto




DIGRESSIONE


Ero convinto di aver già scritto a proposito del "supermanifesto"  o semplicemente manifesto come lo chiamavamo noi e invece pare di no.
Quando lo abbiamo realizzato correva l'anno 1976, quindi potrebbe rientrare in un "quarantennale".
Si tratta di un artefatto portentoso per allora e per i mezzi di cui disponevamo, un'ideale foto di gruppo di due metri per uno nella quale sono ritratte 199 persone.
Un lavoro forsennato portato a termine grazie alle intuizioni tecniche di Renato Bertrandi (stampavamo noi) e alla laboriosa collaborazione di Antì Stoppelli e Giulia Sarti.
Il giorno che Speedy mi ha spedito la foto del suo mi sono reso conto che ne avevamo ricavate due versioni con le/i partecipanti disposti in ordine diverso.







In questa versione, che terrò come riferimento A per il raccordo con le prossime fotografie odierne, Paolo è il nono da sinistra nella quarta fila dal basso.







In questa invece è il terzo da destra nella terza fila dall'alto.
Ma torniamo a casa sua.





 Carlo Boggio Marzet che mi pare abbia assunto una pacata
e inaspettata espressione da saggio vagamente ironica...



 ...nel manifesto del'76. 
In A è nella quarta fila dal basso
 l'ottavo da sinistra, di fianco a Paolo.





Carlo compare con un certa frequenza nel blog fin dall'inizio.
C'è nel racconto "Sei giorni fuori strada" del 28 novembre 2010, poi nel post "A sciare" del 7 gennaio 2012, il 2 febbraio 2013 c'è un post dedicato a lui e il 9 ottobre sempre del 2013 c'è il resoconto di un viaggio notturno a Venezia e ritorno, poi compare negli ultimi annuari del Rosmini nonchè in "Platti uno" del 25 giugno del 2015. 
Torniamo a tavola per trovare vicino a Mariuccia Massimo Ceratto...







ottavo da destra nella quarta fila dal basso





 ...e sua moglie Giuli Lingua.





Giuli qui al centro




nona da sinistra nella quinta fila dall'alto




Francamente non li conoscevo granchè, però mi sono sempre piaciuti. 
Trovo che stiano invecchiando molto bene e credo che dipenda molto dal loro essere una coppia nel senso più intenso del termine, danno l'impressione di una complicità indissolubile che tempo e vicissitudini non fanno che rafforzare. Come una coppia di albatros.
E da ultimo mi soffermo sulle persone ritratte con Giuli. 
Non riconosco la signora accanto a lei ma lui che fuma giurerei che è Alessandro Arciprete, un mio remotissimo compagno delle elementari che chiamavamo Lallo. 
Ma pensa un po'... (se è lui).

lunedì 24 agosto 2015

FORGOTTEN FEELINGS 27




Luisa Vagnino ha inviato una segnalazione a Laura.
Gustatevela. Ecco il link:

https://www.youtube.com/watch?v=3ABjbfVMS_k&sns=fb

Per quelli che mi seguono Riccardo non è una figura nuova di questo blog e ora, con gli episodi del quarantennale, sicuramente ricomparirà.





Riccardo Donna - Normandia, novembre 1975



sabato 22 agosto 2015

QUARANTENNALE quattro






A ferragosto ero a Rueglio. 
Nei giorni trascorsi lassù sono anche andato al funerale di Lea, classe 1928. 







Un'esperienza commovente.
Lea era stata la miglior amica d'adolescenza di mia madre durante la guerra.




Lea e mia madre nel 1942










 Loro due al centro. 
Accanto a mia madre,
con cravattino, mio nonno.





Una gita in montagna nel primi anni '50.
Lea è sulla scala della baita dove avevamo fatto una sosta.
Suo marito Bruno Laffaille con braga tirolese,
tra loro due Elsa sorella di Lea,
poi mia madre e davanti io e Maria Pia, figlia di Elsa.





Al funerale c'era la banda e quando è stata portata fuori la bara prima una tromba e poi via via gli altri strumenti hanno intonato "Les feuilles mortes" in un'edizione inedita a struggente.
Mi hanno detto che tutto era stato deciso da Lea, le musiche, la laicità del rituale.
Un funerale civile, quindi niente fracasso preventivo di campane né rituali chiesastici.
Banda in testa, carro funebre a seguire e poi la folla dei partecipanti si è incolonnata lungo il viale di tigli che ombreggiano l'accesso alla loro casa.
La banda ha suonato solo marcette allegre, come ad un funerale a New Orleans. 
Grande, e molto toccante.
In piazza, di fronte al municipio, sua figlia Gabriella, che oggi è sindaco di Rueglio, ha tenuto un brevissimo, sobrio, discorso di commiato.
Ed eccoci alle ragioni del quarantennale.
Quarant'anni fa Gabriella e i suoi vivevano ancora a Parigi e nell'estate del '74 lei aveva ospitato un gruppetto di amiche ed amici francesi che avevano rapidamente fraternizzato con noi. 
Gli anni trascorsi in verità sarebbero quarantuno, ma ci sta.
Si passavano grandi giornate al Chiusella e alla sera si improvvisavano allegrie nel rustico accanto alla casa della famiglia di Gabriella, in Ringhiroglio.






Al Chiusella.
Di alcune delle persone ritratte non ricordo i nomi, altre non le riconosco e questa sarà la ragione dei punti interrogativi nelle didascalie. Nel caso della foto sopra mi azzardo a riconoscere Anita Basquin.



Bernadette de Longueau St.Michel




Bernadette e ?




 forse Silvia Gaglietto




 Anita di spalle...




 ...e pronta al tuffo...









 non c'era roccia che la intimidisse,
sempre impeccabile




 Questo ricordo che era matto, ma il nome ? 
con lui Susanna Scala




? e Susanna




 un'amica di Gabriella




 amici di Gabriella









 Anita dopo uno dei suoi tuffi













E la sera, come ho detto, tutti in Ringhiroglio.
Qui sopra l'unica che si vede in viso è la padrona di casa, Gabriella Laffaille.




 Rita Basquin, sua sorella Anita e Gabriella di spalle,
Serge, Adriana, che forse aveva bevuto, e Rocco




 Rocco e Pierangelo




 Bernadette e Anita (Gitanes o Gauloises ?)



 
 due francesi




 Anita e Rita Basquin ( per lei vedi anche il post
del 14 luglio 2014 "Forgotten Feelings 13")




altri due francesi




?, Bernadette, ?




 Rita e Anita 
(per loro due vedi anche il post del 24 dicembre 2010
"Whittling - Rudimenti d'amore in autunno")





Poco dopo la loro partenza ho ricevuto una cartolina
dentro una busta...








Ora lasciamo Ringhiroglio e i primi anni settanta. 
Rock'n'roll in cantina con mosse congelate che ricordano un valzer. Quello degli addii.

giovedì 20 agosto 2015

QUARANTENNALE tre




Ho scansionato una busta di negativi che riguardano momenti di pausa durante la lavorazione di uno dei miei primi super 8.







Si intitolava enfaticamente "Realtà, sogno e passione di un amico ospite della casa di cura di P." dove P. sta per Poirino, la location nella casa di campagna di Giulia Sarti, a Poirino per l'appunto.
(c'è un post al 19 marzo 2011 con dei frammenti di quel filmetto).
Quello che mi ha lasciato perplesso è che quasi tutte le amiche e gli amici ritratti - cooptati come interpreti - hanno un'aria un po' mesta, meditabonda, e mi è venuto il dubbio che durante quei due giorni - il 12 e 13 aprile del 1975 - si siano visti costretti a fare cose di cui non comprendevano il significato ma che sospettavano fossero considerevoli cazzate, forse non supponendo che neppure io, che chiedevo loro di farle, padroneggiavo il senso di quello che intendevo affermare, travolto com'ero da un coagulo di approssimazioni metaforiche, simboliche e tecniche.



 Alessandra Mattirolo, Vanni Corbellini, 
Antì Stoppelli, Buky Barberini
   



 Valeria Grattarola





Giulia Sarti e Chelsea




Renato Bertrandi, Riccardo Donna e Gianni Sarti




 Vittoria Martinetto e Alessandra Mattirolo



 

...me...






 Mapi Soffietti e Vincenzo Natta




 Riccardo Donna e Giorgio Oggero




 Vittoria Martinetto




 Alessandra Cibrario, Vanni Corbellini, Alessandra Mattirolo
Antì Stoppelli e Valeria Grattarola




Giorgio, Vincenzo, Alessandra C., Luca Bossi, Vanni




 Gianni Sarti, Alessandra C. e Vincenzo N.




 e finalmente un sorriso !