domenica 28 aprile 2013

FORGOTTEN FEELINGS 5









 Auàndeba - 1983




Sauze d'Oulx - Condominio Primavera - 1971




Davanti a Platti - 1970



LELLA, AGAIN




Sono arrivate alcune fotografie di Lella, scattate nel loro "buen retiro" in Thailandia, che mi offrono il destro per un ulteriore excursus sulla nostra vecchia amica, che sicuramente molti non vedono da moltissimo tempo (come me, del resto).











Qualche tempo fa me ne erano arrivate alcune, di quando ancora abitavano in Australia.






Suppongo che questo giovanottone che è con lei sia suo fratello Chicco, in visita da Torino, ma la mia non può essere che un'ipotesi perchè Chicco non lo vedo da quando era così... 



Chicco dietro sua sorella, all'Elba, nel 1974...



...dietro a suo fratello Beppe...




...e accanto a sua sorella Mapi e Titti Zangelmi




Titti e Lella




...con  Gian Francesco, in Thailandia...


  




...corolle...




...e fronde. 
Sereni allori per due che, insomma,
fin qui sono arrivati, partendo da molto lontano...





..e restando buoni amici.
Pit e Lella - Lesotho 1974.


venerdì 26 aprile 2013

IN DREAMS









Stanotte ho sognato che suonavo la batteria con i Rolling Stones.
A loro sembrava una cosa normale ed erano molto gentili, ma io ero ansioso sia perchè sapevo di non essere all'altezza della situazione sia perchè volevo telefonare ad amici parenti e conoscenti per annunciare l'evento.








Certo non un incubo, perchè poi suonavo come non ho mai saputo suonare - quindi molto gradevole - e allora, già che c'ero, perchè non con i Beatles che mi piacevano di più ?







martedì 23 aprile 2013

Segnalazioni



Stefano è riuscito a collocare il video di "Far from west"  direttamente nel post, senza la necessità di aprire il link di Alpitrek. 
Lo si trova facendo qualche passo indietro, nel post "Thank you, Alpitrek" al 17 aprile 2013.
Ho aggiunto una fotografia al post "Ciccio" di giovedì 25 ottobre 2012 e due fotografie a quello di giovedì 13 ottobre 2011 "A proposito dei motori di ricerca"

lunedì 22 aprile 2013

MACCHININE







Roberto P. non si occupa soltanto di trovarmi i libri introvabili ma asseconda anche certe mie passioni piuttosto infantili, inseguendo altri oggetti. Insomma è un vero segugio.
Da bambino, come molti, ho giocato con automobiline in scala 1:43, in particolar modo Corgi Toys e Dinky Toys.
Da adulto, ritrovandone alcune sui mercatini, non ho resistito all'incontrollabile impulso di acquistarle.
Con il mio amico Pierangelo, che condivide l'insana passione, eravamo poi stati a fiere e mostre specializzate e il mio entusiasmo nel rivedere oggetti di un'epoca aurea mi aveva spinto ad acquistare, a prezzi anche impegnativi, modellini che ricordavo ma che non necessariamente mi erano appartenuti.
L'ansia di riconcedermi il piacere dell'essere infante mi ha poi indirizzato all'acquisto di modellini recenti, in uno spirito collezionistico che non mi è mai stato proprio.
Insomma, ad un certo punto mi sono detto "Ricominciamo da capo".
Ho venduto tutto il mio parco macchinine - con risultati decisamente degni - e mi sono posto alcune domande.
Le risposte erano semplici.
Nel cospicuo novero di giocattoli appartenuti alla mia infanzia il ruolo di "Rosebud" di wellesiana memoria, per quanto riguarda i modellini d'auto, si può circoscrivere a poco più di una mezza dozzina.
Non saprei dire perchè, tranne che per ragioni che ancora non so decifrare, erano le mie macchinine preferite.
E così si è aperta una caccia che, disponendo di un patrimonio eccessivo da destinare a dei vecchi giocattoli, potrebbe già essersi conclusa.
Roberto partecipa alle aste in rete per me. Il tetto che stabilisco è modesto.
A volte va bene, più spesso male, ma ogni tanto la portinaia mi consegna un pacchetto che in genere arriva dalla Gran Bretagna.
Lo spacchettamento è un rituale impagabile.
Quei giocattoli non sono stati ovviamenti i miei, ma li considero comunque "tornati a casa".
E in assenza della possibilità di giocarci davvero, disperatamente e inesorabilmente perduta - uno dei danni più irreparabili che il crescere arreca senza che ne percepiamo la portata devastante, che sostituiamo con palliativi sportivi, turistici, speculativi - mi gingillo con le solite fantasie mie.
Di fronte a quegli oggetti che portano i segni dell'aver giocato mi chiedo quali piccole mani li hanno spinti su strade immaginarie. Mani che oggi sono di anziani che forse neppure ricordano quel loro giocattolo.
Siamo alle solite, lo so. Farei la gioia di uno psicoanalista.
E pazienza.
Ho iniziato con le ultime macchinine che ho avuto, quelle che si sono aggrappate alle residue possibilità di venir giocate prima dell'addio all'infanzia: un paio di Corgi Classic parecchio amate, risalenti agli inizi degli anni sessanta.
Una Bentley...










...e una Ford model T...












L'arrivo più recente è di qualche giorno fa: una Chevrolet Impala della Corgi modello state patrol risalente, credo, alla fine degli anni cinquanta.










Cosa non darei per saperci ancora giocare...e malgrado quest'incapacità definitiva le inseguo ancora o meglio, le faccio pedinare dal mio amico Roberto.
Quando poi riesco ad accaparrarmele sto lì a contemplarle, come se mi aspettassi che ad un certo punto mi parlassero.
Non lo hanno ancora fatto ma non dispero. 





venerdì 19 aprile 2013

ARIA DI CASA








Riccardo Moro è di Torino ed insegna Politiche delle Sviluppo all'Università di Milano.
La sua conferenza organizzata per il ciclo del Centro Culturale Dalla Costa con il nostro contributo e patrocinio è stata quanto di più illuminante e chiaro avessi mai sentito a proposito di subprime, OGM, derivati, futures, fame nel mondo, consumi, eccedenze ed eccessi, insomma un quadro esauriente delle ragioni che ci hanno condotti alla condizione attuale, nonchè un'analisi ragionata della condizione stessa e delle eventuali prospettive.
Lo ha fatto con l'equilibrio inesorabile del subalpino. 
A un certo punto ha anche detto "Esageruma nen".
Una bella serata.







FORGOTTEN FEELINGS 4








Torino - 1971







Rue du Bac - Paris - 1998



Charlie Brown - Sauze d'Oulx - Natale 1970/1971




Biaulì - Rueglio - 1983






NOTIZIE DAL FRONTE




Annelise, una delle preziose figure dell'Uffico Cultura, mi ha spedito la vignetta di cui sotto.
Un gesto di partecipata comprensione e simpatia per il suo misero assessore che ringrazia, riconoscente e commosso.





giovedì 18 aprile 2013

CARSON



Recentemente gli scambi epistolari via e-mail con Susanna si sono frequentemente soffermati sui libri di Carson McCullers, una scrittrice che amo da molti anni e che Susanna ha abbracciato con l'entusiasmo che la contraddistingue quando una cosa le piace.
Carson è morta piuttosto giovane, lasciando ai suoi ammiratori un patrimonio di scritti che si vorrebbe molto più vasto di quanto non sia.







La mia copia, del 1974, del suo primo libro
che la rese famosa a 23 anni.
Infatti era nata nel '17 e l'uscita del "Cuore"
è del 1940.




...e questa è la mia copia della "Ballata"
in un'edizione del 1979.
Lei lo avea scritto nel 1951, una data
che sta per tornare...





Ed ecco la traduzione in italiano del 1982 
di un libro uscito in America nel 1961.





In tempi recenti sono stati rieditati "La ballata del caffè triste" e "Il cuore è un cacciatore solitario", in tempi relativamente remoti erano usciti "Orologio senza lancette" e "Riflessi in un occhio d'oro" - da cui era stato tratto un film con Marlon Brando che non mi era piaciuto e, di conseguenza, l'unico che non ho letto -  e in tempi decisamente remoti "Invito di nozze".
Quest'ultimo l'ho inseguito inutilmente per anni, senza mai trovarne neppure tracce.
Poi è arrivata la Rete.
Ho scoperto che una corposa biografia della McCullers, mai uscita in Italia, aveva invece avuto un'edizione francese, così ho mobilitato il mio "pusher" Roberto che, immancabilmente, mi ha rifornito.
Prima mi ha trovato la biografia in una libreria di Bordeaux.















...e poi, meraviglia delle meraviglie, un'introvabile copia Longanesi del 1951 de "Invito di nozze".











Leo Longanesi in persona aveva contribuito alla cura della traduzione.
All'interno i dettagli mi inteneriscono.
Il libro  è stato finito di stampare nel settembre del 1951. Ecco la data che torna, come annunciato.








Io mi accingevo a compiere un anno, a Carson ne restavano 16 da vivere, ma i capolavori erano già usciti dalla sua penna e i dolori dell'esistenza si accumulavano impietosamente.









E mi fa un certo effetto leggere la parola "vivente".
Lei che è morta a cinquant'anni nel '67, molto prima che io ne scoprissi l'esistenza.
Così sfogliando le pagine del libro ad ogni dettaglio che me la fa riconoscere per quella sua scrittura così unica, mi chiedo quante mani hanno sfogliato queste stesse pagine, e quali erano i sentimenti e le sensazioni di quei lettori. 
Dal primo, che ha acquistato il volume al prezzo di lire 150, ai proprietari successivi, prima che finisse confinato su un ripiano dello Studio Bibliografico Orfeo di Bologna, dove me lo ha scovato Roberto.
Certo, lo so, si può alimentare la stessa fantasia per qualsiasi volume preso a presto in una Biblioteca Civica, ma qui la questione è molto più personale.
I libri della biblioteca passano di mano in mano per tornare regolarmente alla loro collocazione numerata, in attesa di un altro postulante. 
Sono libri che, fisicamente, hanno una specie di natura impiegatizia. 
Sono stati acquistati nuovi ed invecchiano pacatamente, le copertine rivelano l'usura ma non l'avventura, si concedono a tempo, lasciando anche loro tracce significative ma sempre con quella natura di vago meretricio che li fa di tutti e di nessuno.
Sono consapevole che ci sono un sacco di sfortunati che non hanno la più pallida idea di cosa io stia parlando.
Sto parlando di amici che ti aiutano a vivere e a capire la vita, la tua e quella degli altri, con un margine di errore sempre minore, e che quindi vuoi tenere vicino a te perchè ti accompagnino, per  rinnovare con loro rituali di affetto tangibile anche solo osservandoli. 
Insomma ci sono i libri. 
Poi ci sono i tuoi libri, e infine ci sono i libri di altri che il destino rende tuoi, o i tuoi che abbandoni al possesso di altri che, forse, li considerano un dono del cielo come per me è accaduto con "Invito di nozze".

mercoledì 17 aprile 2013

FORGOTTEN FEELINGS 3





Sauze d'Oulx - condominio Olympia - 1970




Sestrière - 1975




Austerity - Torino - 1973



Yosemite National Park - U.S.A. - 1954




Almeria - Spagna - 1973




Torino - 1972