domenica 30 novembre 2014

CARTOLINE 6



















Titti e Pucci erano due sorelle, tra le prime amiche che ho avuto a Parma, affettuose e protettive.




Titti 1973



Pucci 1974



Ambedue legate al periodo in cui abitavo in via Corso Corsi e frequentavo il ristorante "Farini". 
Il luogo è già stato citato ma non ricordo dove, qualcosa c'è nei post lontani del 2011 che riguardano Giorgio Mussa e poi forse altrove, nei miei rimandi agli anni di Parma.
Comunque riprendo da qui.






 
Come dicevo uno dei punti di riferimento era il "Farini", dove consumavo i miei pasti quasi quotidianamente e dove su una specie di terrazzino interno, a destra delle scale d'ingresso, prendevano posto gli abituèes.
Principe tra questi era Giacomo Carega, aristocratico giovanottone studente di veterinaria, dotato di un irresistibile senso dell'umorismo e, malgrado l'aspetto e la statura di un capitano di ventura - che sicuramente annoverava tra i suoi antenati - un amico affettuoso.












Qui sopra Giacomo e "il messinese" di cui non ho mai saputo il nome, studente fuori sede proveniente, appunto, da Messina, anche lui avventore del "Farini" come Paolino Massera







sindacalista Cisnal, suscettibile e serissimo personaggio capace di suscitare occasionali irritazioni sia nel titolare del ristorante signor Ronzoni...







...qui a bordo della BMW di Giacomo, nel parcheggio di fronte al ristorante, che in Otello...






 ...sanguigno e permaloso cameriere che qui sopra si percepisce più che altro come effetto fantasmatico sulla destra.
Loro due sono invece Giacomo e, dietro di lui, Roberto, figlio del titolare del ristorante, che un paio d'anni dopo ha sposato Titti...











...e che non molto tempo fa ho scoperto in rete che ha mantenuto la tradizione di famiglia...












Non so se il "Farini" esista ancora. 
Dopo che Giacomo si è laureato e se ne è andato in Uruguay ci si è un po' tutti sparpagliati.




al mio posto abituale al tavolo "degli studenti"



Dantina Avanzi, di Reggio Emilia, commensale occasionale del tavolo al "Farini"
che ho rivisto alla laurea, che abbiamo conseguito lo stesso giorno.




E, insomma, il tempo come al solito sembra aver fatto gli straordinari.



 











giovedì 27 novembre 2014

CARTOLINE 5




Rimango a Noli, incoraggiato anche dal fatto che si è unito a questo blog Andrea, che andava ai bagni Florida e che si era innamorato di Barbara Vita Levi. 
Che delizioso balzo indietro.









Non vado pazzo per le foto acquarellate ma questa qui sopra è l'unica che ho trovato dei "Lido" in cui si gode la vista del terrazzo così come era allora.
E' su quel terrazzo che con Lauretta abbiamo vinto la gara di shake nel '67...















...ed è su quel terrazzo che ho visto per la prima volta una coppia ballare il rock 'n' roll. 
Un segno indelebile acquisito fin da bambino, un po' come la scarificazione dell'antivaiolosa, con la differenza che una è sulla pelle e l'altra è nel cuore.
Tempi in cui, terminate le aste i puntini e le prime faticosissime parole...












 E' sorprendente accorgermi solo ora
 che la prima parola laboriosamente compitata
 in lettere scritte sia stata "cinema". Un verdetto.



...mi stavo ancora avventurando nel laborioso universo della scrittura...




Come si desume dal timbro postale siamo nell'estate del '57
 io ho sei anni e sono reduce dalla seconda elementare.








La cartolina spedita nel '57 a mio padre ritrae un tipo di spiaggia da tempo definitivamente scomparsa. 
In primo piano ci sono i "Bagni Anita", seguono le barche della spiaggia libera, poi i "Bagni Vittoria" e, prima di loro, si individua a malapena la baracchetta che era il bar dei "Bagni Lido".



     



In quest'altra, cliccando sull'immagine per ingrandirla, si può arrivare ad individuare sulla spiaggia un primo consistente fabbricato con muro chiaro e finestra - i "Vittoria" che erano anche i miei bagni malgrado frequentassi una compagnia degli "Anita" - e dopo questi, sulla destra, un grande terrazzo con cinque colonne che lo delimitano sul fronte mare.
Quello dei "Bagni Lido".




"Vittoria" e, a destra, "Lido" con grande terrazzo e minuscolo
edificio che fungeva da bar, qui nascosto dalla vegetazione.




Il terrazzo dei "Lido" era evidentemente destinato ad avere un ruolo per le mie memorie corrusche, perchè oltre all'epifania di un italico rock 'n' roll primigenio e al trionfo nella gara di shake, ci avevo pure visto per la prima volta un tipo con i pantaloni a zampa d'elefante, che può sembrare una cazzata irrrilevante ma in un epoca in cui non erano ancora di moda e rappresentavano una sottolineatura della propria appartenenza beat, per un ragazzino in uscita dalla fanciullezza ansioso di darsi un'identità possibilmente trasgressiva erano stati una folgorazione.
Erano dei bleu jeans come non ne avevo mai visti, stretti di coscia e svasati sul fondo, con le pattine sulle tasche posteriori. 
Li indossava un tipo con i capelli alla beatle che avrà avuto vent'anni e rideva con delle ragazze yè-yè - che  tempi, di innocenza, confusione, e cose mai accadute prima - e io ero rimasto lì, incantato, ad immaginarmi al suo posto.
Sul terrazzo dei "Lido". Dove fino a quel momento non avevo che partecipato ad innocui tornei di calciobalilla.





  


Molti anni dopo mi è capitato di vincere una gara di rock 'n' roll quando ormai quel ballo era un reperto d'epoca, al Pick Up, a Torino, in coppia con Daniela La Rosa che era una ballerina eccellente, al termine di una caccia al tesoro...








 ...e ho indossato pantaloni a zampa d'elefante quando ormai li indossavano tutti..










...e abbracciato temporanee opzioni hippie quando il beat, suo predecessore, era defunto...










E' stato molto divertente, il mondo si è lasciato assaporare come un sorbetto, ma niente ha più avuto la magia di quei brevi stupori che si sarebbero detti destinati a svanire e invece sono ancora qui, per ragioni che non mi so spiegare, limpidi come appena vissuti.














giovedì 20 novembre 2014

FOREVER GIRLS 2



Noli in una cartolina degli anni '50




Di Noli ho già scritto e illustrato nei post del 7 aprile 2014, con i frammenti in super8 di quello del 15 ottobre del 2012 e soprattutto nel post del 17 febbraio 2012, e non escludo che ci tornerò, vista l'importanza fondante che ha avuto per il mio addestramento emotivo.








In quest'altra cartolina, ancora più vecchia, ci sono al centro i "Bagni Anita", luogo d'appuntamento e di raccolta di quel gruppo di adolescenti che allora si definiva "compagnia".
Ciascuno aveva la propria, i nostri genitori, le ragazze e i ragazzi più grandi di noi, i nostri coetanei che facevano capo ad altri stabilimenti balneari.
Sulla destra dell'edificio c'è un arco. 
Introduceva ad un piccolo spazio affacciato sulla passeggiata e coperto da un graticcio di glicine. 
Quello era il "nostro" posto.




 1964 
Alcuni di noi sotto il glicine, di cui appare il tronco sulla destra. 
Di spalle io a braccia allargate sul tavolo
e un frammento di Lauretta con camicetta a quadretti.




Lauretta è stata il mio primo amore e ha suscitato gli imprevisti palpiti che i primi amori sollecitano con tanta intensità proprio perchè inediti.
Avevo tredici anni, lei undici, correva l'anno 1964 e mi era apparsa come una visione, appoggiata alla ringhiera della galleria del Lux, il cinema all'aperto di Noli, con un golfino rosa di angora e quegli occhi verdi da gatto che baluginavano incorniciati dall'abbronzatura.







Allo "Scoglio del prete"
Io in piedi, Lauretta seduta a sinistra
dietro di lei Michela a destra Barbara












Fa tenerezza e nello stesso tempo stupisce che una ragazzina, una bambina, di undici anni sia così compita, consapevole e lucida.









Nella foto qui sopra Laura, o Lauretta come è sempre stata per chi la conosceva,  è ritratta durante una gara di shake sul terrazzo dei Bagni Lido, a Noli, nel 1967.

 





Una gara che abbiamo vinto in coppia, anche se l'amore dell'estate di tre anni prima era sfumato.
Nel post del 17 febbraio 2012 "A proposito di pretesti", nel lungo excursus che riguarda le estati nolesi c'è una parte dedicata a lei. 







Ci siamo incrociati in più occasioni nel corso degli anni successivi a quel '64, sempre come vecchi amici che hanno amici in comune, poi, nel 1978 (post 17 febbraio 2012), i suoi occhi mi hanno di nuovo guardato da vicino, nell'oscurità, e hanno replicato l'incanto.





 1978