mercoledì 15 marzo 2017

TURIN D'ANTAN 9



Partendo da piazza Castello lungo via Pietro Micca...








...si arrivava - e si arriva - a piazza Solferino, che qui sotto si annuncia sullo sfondo, in alto, soprattutto per il rettangolo bianco del grattacielo.







E a proposito del grattacielo c'è stata un'epoca in cui non esisteva...






...e al suo posto c'era questo bell'edificio di sapore un po' parigino...







...poi è venuto il tempo della sua costruzione e infine dell'adattamento alla sua presenza che, a dir la verità, a me non è mai dispiaciuta.











All'ultimo piano, in un piccolo attico con un grande terrazzo, abitava una coppia, Jeannette e Fulvio Gianotti, amici dei miei. 
Sul terrazzo gli adulti disputavano accanite partite di ping pong e con costante frequenza le palline cadevano fluttuando sulla piazza.
I Gianotti avevano un figlio, Guido un poco più giovane di me, ed avrebbero poi avuto una figlia, Renata che sarebbe stata, molti anni dopo, compagna di scuola di Antì.







Renata, che ai tempi immortalati che seguono non era ancora nata, è la prima seduta a destra, con bocca piena.






 Io e Guido ad una festina di compleanno...






...la ragazzina mora sulla sinistra credo fosse la sorella maggiore di Riccardo Donna...







...e la bambina a destra sembra ma non è Charlie Brown.







La piazza nel '56, con la fontana al centro...







...che proprio nel rigidissimo febbraio del '56 (io avevo 5 anni)...






...si presentava così.







...dietro la fortunatamente temporanea costruzione in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006...







...anche in versione notturna.







La piazza inquadrata dall'alto, quasi certamente proprio dal grattacielo, sullo snodo che a sinistra costeggia la piazza fino a Corso Re Umberto.
In alto a sinistra c'è un primo palazzetto chiaro, che è il Teatro Alfieri, e un edificio più imponente d'angolo dove, non ricordo se al primo o al secondo piano, c'era lo studio di architettura di Giulia Sarti e Emanuela Barberini...










 ...e di Marina Gariboldi...





...qui sopra in rosso, con Paola Saglietti...









...e qui in beat...







Sulla destra del palazzo l'inizio di via Cernaia che sbocca di fronte alla stazione di Porta Susa. 
Sotto, il Teatro Alfieri in un ritratto contemporaneo, in appoggio al palazzo, rispetto al quale è leggermente rientrante.













Ed eccolo là, in alto a sinistra, seminascosto dal tram, l'Alfieri della mia infanzia...







...dove con mia madre andavo alle rassegne di operette per le quali andavo matto...











Avevo un debole per Aurora Banfi...













Di fronte al teatro, al di là della fontana e dei giardini, c'era un negozio di candele. 
Vendeva solo quelle. Di tutti i tipi e le forme. Candele per liturgie, candele per messe nere, per anniversari, compleanni, veglie, per ogni ricorrenza.
Mi piaceva, e nei diciassette anni che ho abitato in via Carlo Alberto mi sono rifornito di candele multicolori e multiformi in quella botteguccia profumata di cera, che non so se esista ancora.
 






Questa foto recente è stata scattata più o meno di fronte alla bottega, il palazzo dove c'era lo studio di Emanuela e Giulia si intravede tra gli alberi...








... sopra, sul lato opposto il tratto di piazza che conduce a Corso Re Umberto...







...con il monumento equestre che un tempo rappresentava il confine dei giardini, oggi circondato da un 'inferriata, ma che è stato mortificato all'epoca delle Olimpiadi anche così...







...assediato da un  prefabbricato modello rifugio d'alta quota e improbabile patinoire, fortunatamente ambedue smantellati, ripristinando la situazione precedente al cieco fervore olimpico...







... anche se per me - sarò vecchio, nostalgico, refrattario ai cambiamenti quanto si vuole - era esteticamente più equilibrato così.





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