venerdì 7 agosto 2015

Postilla a Platti 4




Una mail dell'amico fraterno Paolo Drago, sempre provvidenziale.
Come al solito lui preferirebbe restare nell'anonimato ma, a futura memoria, per me citare la fonte - anzi trascriverla direttamente quando è così ben articolata - è imperativo.
Così ecco un'informazione che ha del sorprendente.

 
Bravo Pit, la cronaca come al solito è molto centrata anche se dopo tutti questi anni, alla luce delle ultime considerazioni, inevitabilmente un po' triste!
(all'entomologo: in una foto non è ritratto Grossi ma Ferrero !)
Nel tuo "Platti quattro" sottolinei come molti di coloro che compaiono nelle istantanee davanti allo storico caffè abbiano avuto una buona vita contrariamente ad alcuni altri. Ma proprio alla luce dei destini di quei ragazzini ritratti nelle tue istantanee vorrei sottoporti questo materiale per compendiare le citazioni un po'  affrettate e superficiali della mia e-mail che hai pubblicato su Drole de Vie a proposito di Cicci e di Vitali.
Probabilmente nel contesto della rievocazione quarantennale che ti stai apprestando a scrivere questo materiale potrebbe esserti utile per ricordare ciò che quasi nessuno sa di loro, potendoli annoverare, visti i riscontri non da poco, tra i nostri concittadini più illustri.
Dalle informazioni prese durante il mio ultimo soggiorno in Nepal ho avuto conferma, da una fonte certa, che da anni vivono tra Dharamsala in India, Kathmandu  per i rapporti con la locale Università ed il loro storico editore a Bloominton sede dell'Indiana University dove Roberto dovrebbe essere un professore a contratto.
Leggendo la prefazione delle varie opere pubblicate negli anni, Vitali mai dimentica di citare con tenerezza Cicci come sua instancabile collaboratrice e insostituibile  musa ispiratrice.
La coppia attivamente impegnata con le più  importanti  organizzazioni culturali e umanitarie a sostegno della diaspora Tibetana come la IATS e l'AMI, non solo si è  distinta negli anni per la pubblicazione di importantissimi testi di storia e cultura di quel paese, ma promuove anche col governo provvisorio di Dharamsala la difesa degli orfani profughi dal Tibet.
Per rendere meglio l' idea Roberto ha contatti con sua santità il Dalai Lama e con altri importanti studiosi di cultura tibetana di tutto il mondo; è uno dei firmatari dell'appello che la Tibetan Studies Community il 25 novembre del 2012 ha inviato al presidente cinese Xi Jinping.
Membro attivo del Bulletin of Tibetology di Gangtokk, del Namgyal Istituite of Tibet, del Amnye Machen Istituite di Daharamsala ,del centre for NEPAL and Asian studies della Tribhuan University di Kathmandu, ha pubblicato nel marzo 2013 una interessante ricerca sulla storia della letteratura tibetana per l'Indiana University e nel febbraio del 2015 una voluminosa summa di tutti i lavori del suo collega professor Sperling e collaboratori (vedi foto).
Si può  affermare che Vitali, il prof. Elliot Sperling e il prof. Robert Thurman (padre della celeberrima attrice) siano i massimi tibetologi occidentali viventi.

Ciao Paolo


Beh, benchè praticamente non lo conoscessi il ritratto puntuale che ne da Paolo non può che essere incoraggiante.
Qualche eterodossia centrifuga che si conclude brillantemente e non drammaticamente è di conforto.
Invece non sono riuscito a scaricare la foto. 

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