Una mail dell'amico fraterno Paolo Drago, sempre provvidenziale.
Come al solito lui preferirebbe restare nell'anonimato ma, a futura memoria, per me citare la fonte - anzi trascriverla direttamente quando è così ben articolata - è imperativo.
Così ecco un'informazione che ha del sorprendente.
Bravo
Pit, la cronaca come al solito è molto centrata anche se dopo tutti questi
anni, alla luce delle ultime considerazioni, inevitabilmente un po' triste!
(all'entomologo: in una foto non è ritratto Grossi ma Ferrero !)
Nel
tuo "Platti quattro" sottolinei come molti di coloro che compaiono
nelle istantanee davanti allo storico caffè abbiano avuto una buona vita
contrariamente ad alcuni altri. Ma proprio alla luce dei destini di quei
ragazzini ritratti nelle tue istantanee vorrei sottoporti questo materiale per
compendiare le citazioni un po' affrettate
e superficiali della mia e-mail che hai pubblicato su Drole de Vie a proposito
di Cicci e di Vitali.
Probabilmente
nel contesto della rievocazione quarantennale che ti stai apprestando a
scrivere questo materiale potrebbe esserti utile per ricordare ciò che quasi
nessuno sa di loro, potendoli annoverare, visti i riscontri non da poco, tra i
nostri concittadini più illustri.
Dalle
informazioni prese durante il mio ultimo soggiorno in Nepal ho avuto conferma,
da una fonte certa, che da anni vivono tra Dharamsala in India, Kathmandu per i rapporti con la locale Università ed il
loro storico editore a Bloominton sede dell'Indiana University dove Roberto
dovrebbe essere un professore a contratto.
Leggendo
la prefazione delle varie opere pubblicate negli anni, Vitali mai dimentica di
citare con tenerezza Cicci come sua instancabile collaboratrice e
insostituibile musa ispiratrice.
La
coppia attivamente impegnata con le più
importanti organizzazioni
culturali e umanitarie a sostegno della diaspora Tibetana come la IATS e l'AMI,
non solo si è distinta negli anni per la
pubblicazione di importantissimi testi di storia e cultura di quel paese, ma
promuove anche col governo provvisorio di Dharamsala la difesa degli orfani
profughi dal Tibet.
Per
rendere meglio l' idea Roberto ha contatti con sua santità il Dalai Lama e con
altri importanti studiosi di cultura tibetana di tutto il mondo; è uno dei
firmatari dell'appello che la Tibetan Studies Community il 25 novembre del 2012
ha inviato al presidente cinese Xi Jinping.
Membro
attivo del Bulletin of Tibetology di Gangtokk, del Namgyal Istituite of Tibet,
del Amnye Machen Istituite di Daharamsala ,del centre for NEPAL and Asian
studies della Tribhuan University di Kathmandu, ha pubblicato nel marzo 2013
una interessante ricerca sulla storia della letteratura tibetana per l'Indiana
University e nel febbraio del 2015 una voluminosa summa di tutti i lavori del
suo collega professor Sperling e collaboratori (vedi foto).
Si
può affermare che Vitali, il prof.
Elliot Sperling e il prof. Robert Thurman (padre della celeberrima attrice)
siano i massimi tibetologi occidentali viventi.
Ciao
Paolo
Beh, benchè praticamente non lo conoscessi il ritratto puntuale che ne da Paolo non può che essere incoraggiante.
Qualche eterodossia centrifuga che si conclude brillantemente e non drammaticamente è di conforto.
Invece non sono riuscito a scaricare la foto.
Beh, benchè praticamente non lo conoscessi il ritratto puntuale che ne da Paolo non può che essere incoraggiante.
Qualche eterodossia centrifuga che si conclude brillantemente e non drammaticamente è di conforto.
Invece non sono riuscito a scaricare la foto.
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