venerdì 4 luglio 2014

OLDIES 7




Spinalba è un rilievo tondeggiante, un panettoncino armonioso alle spalle dell'abitato di Rueglio, un assaggio  prima dei contrafforti di cima Bossola, vellutato di erba morbida come muschio e inghirlandato di felci.
Dalla sommità si gode un panorama rasserenante che spazia tutt'attorno, a sud verso la pianura, offrendo nelle giornate limpide le sagome lontane del Monviso e di Superga. 
Ci sono poi giorni invernali che di lassù, sotto un sole imprevedibile, non si vede che una coltre compatta di quelle che si direbbero nuvole ed invece è nebbia, e là dentro immagini il resto del mondo che si muove in un'opacità malaticcia mentre tu sei lì, nell'aria frizzante, appena intiepidita da quel sole impavido e pensi di essere fortunato persino se non lo sei.
A Spinalba negli anni novanta, con Laura, Pierangelo, Elena, Bebe, Angela, Anna, Patrizia, Morris e altri siamo saliti per passeggiate un'infinità di volte, ci abbiamo trascorso almeno una Pasquetta, l'abbiamo raggiunta in ogni stagione e ogni volta lei ha misteriosamente ricambiato con quell'atmosfera di pacificata serenità.
Molti anni prima, più o meno alla fine degli anni '50, a Spinalba ci ero stato per la prima volta, per una gita con i miei.
Allora raggiungerla non era così agevole come oggi, che addirittura ha una strada che arriva fine alle immediate pendici del rilievo. 
A quel tempo il sentiero iniziava alle porte dell'abitato, si inerpicava per boschi di castani e portava alla meta con quella che per un bambino, come ero io, appariva come un'avventura.
Su quel cucuzzolo poi regnavano due caratteristiche ormai estinte: un inebriante profumo di erbe montane e delle cavallette brune, piuttosto grosse, che nei balzi dispiegavano delle specie di ali, alcune di colore blu, altre arancione.
In quella giornata dei miei tempi remoti e incantati ricordo la sensazione di pace, di sicurezza, di tepore degli affetti e della possibilità di allontanarsene temporaneamente per scorazzare in compagnia di un cane pastore comparso all'improvviso con la certezza d'esser comunque protetto. 










 Tra mia madre e mio padre.
Sullo sfondo, sfocato, Rueglio.




 ...con mamma...





...papà...




 ...Eliana e Laura, parigine di origine ruegliese, in vacanza...








 ...un fratello e una sorella che vivevano l'estate in alpeggio
lassù, in una cascina, ed erano i proprietari del cane...




...e una pacificata, esausta beatitudine prima del ritorno,
prima delle imboscate della vita, prima di sapere, prima...



Nessun commento:

Posta un commento