martedì 19 giugno 2012

Antì & Paris

In una delle ultime occasioni in cui ci siamo visti a Torino Speedy  mi ha ricordato una fotografia che, a metà degli anni settanta, tenevo in cornice sulla mia scrivania. 
Grazie alla sua immaginifica descrizione, in assenza di documentazione, veniva da pensare ad una specie di postbotticelliana emersione di Venere dal mare. Suo figlio Francesco ascoltava molto interessato.
Quella fotografia è in realtà leggermente sottoesposta. Una ragazza approda gioiosamente al bagnasciuga con un movimento danzato.
Quella ragazza era Antì.


Antì Stoppelli



Nel corso di questo ormai abbastanza lungo excursus rappresentato dal blog non ho mai detto nulla di lei, se non per accenni.
Eppure Antì ha rappresentato la relazione più duratura - a parte quella attuale con Laura che dura da 25 anni - del mio viaggio sentimentale. La nostra storia è durata cinque anni, tra il '75 e l' '80.
E' iniziata quando lei era una ragazzina e io un giovanotto di belle speranze e molto infantile.


1975 - in partenza per Londra



Non è che stessimo sempre insieme, io allora vivevo molto a Parma per l'Università, lei ad un certo punto si è trasferita a Parigi, ma eravamo fidanzati, ecco. 
Tracciare ora una specie di mappa della nostra storia sarebbe complesso e in parte indelicato, ma credo che un aspetto della questione vada trattato.
L'ultima volta che ho sentito parlare di lei è stato alla presentazione de "Il Sostituto" a Torino, l'anno scorso.
Dopo la serata in libreria ci siamo spostati in un locale affollato e rumoroso di piazza Carlina. 
Ad una tavolata dove mi beavo di tutti quegli antichi affetti ritrovati, dall'altro capo del tavolo Buchi (al secolo Emanuela Barberini) mi ha detto "Antì ti manda i suoi saluti !"


 Da sinistra Giorgio, Buchi, Antì, Giulia e Pit a Vienna nel'76.



Avrei voluto chiedere molto ma sono riuscito a sapere pochissimo. 
Sta a Londra da parecchio tempo e si occupa di affari immobiliari. Sta bene. 
La musica, gli scambi di battute, i brindisi l'hanno trascinata via.
Speedy mi ha poi detto che, comunque, non è così disponibile a rimpatriate o rievocazioni nostalgiche, neppure su FB. Se ne sta appartata. 
Viaggia leggera, mi par di capire.
Per approfondire un poco di più e considerare  l'aspetto della questione di cui dicevo prima, ricordo che per lungo tempo, soprattutto all'inizio della nostra storia, l'avevo sfiancata con Parigi. 
Ero fissato con quella di Hamingway e di "Festa Mobile". 
Per me la Montagne Sainte Geneviève, la rue Mouffetard, erano il centro di un mondo cui ritenevo arbitrariamente  di appartenere. Per autoelezione.
Ebbene Antì, al contrario di me che ci andavo e venivo con assiduità fin dal 1969 senza mai tentare veramente una stanzialità, a Parigi c'è poi andata a vivere. E mica in un posto qualsiasi. S'era trovata casa in rue Rollin, dietro Place de la Contrescarpe, il cuore del mio sogno.
Oggi vive e lavora a Londra, il posto dal quale sono fuggito con la coda tra le gambe molti anni fa.




Antì Stoppelli a Vienna nel '76










E' come se avesse brillantemente portato a termine cose che io avevo intrapreso più con velleitarismo che con convinzione.
Una sera, a Parigi, siamo andati ad un concerto di Bob Dylan.







Con noi c'erano la Ciochi, Cristina Alfieri di Parma e un corteggiatore/amante di Antì, amerindio con un aria da guerriero.
Persino nelle infedeltà era più costruttiva. 
Io balzellavo di qua e di là attribuendo identità di squaw a molte delle mie migliori amiche, Antì s'era scovato un indiano autentico. Non era un Cheyenne o un Sioux, però...
Malgrado queste giovanili, inevitabili, turbolenze credo di poter dire senza tema di smentita che ci siamo voluti molto bene.
Come ho detto, nonostante le intermittenze, cinque anni offrono mille opportunità di memoria, che ovviamente tengo per me. Come credo che farebbe lei.




...à Paris...



in Normandia, con i miei stivali e il mio giubbotto.




Antì a Torino, nel '79.


L'ultima volta che l'ho vista, o meglio intravista, è stato a Roma. Sono quasi certo che fosse il 1999.
(Ho fatto le mie ricerche con i riferimenti, tra i miei papiri).
Io ero in attesa del treno per Torino e, dal momento che ho la tendenza a presentarmi in anticipo agli appuntamenti, bighellonava tra la folla, e a un certo punto l'ho vista. 
Si affrettava al binario del treno per Milano, era evidentemente in ritardo, indossava una gonna lunga e stretta e delle scarpe con tacchetti sottili che la costringevano ad un'andatura da gheisha, imbracciava riviste, portava una borsa pesante a tracolla.
Mi sarebbe piaciuto chiamarla, ma il suo treno era in partenza. 
Avrei potuto salire con lei, e poi a Milano cambiare per Torino. Non era un salto mortale, ma a volte anche piccole decisioni richiedono risolutezze che i malinconici non sviluppano.
Così le ho riservato un'ultimo sguardo di simpatia e tenerezza per quel suo andare di corsa per il mondo.






Queste poche immagini in super 8 le ho montate su  uno dei primi pezzi fatti con i Beagles. 
M'ero arrischiato su una canzone di Cole Porter che mi è sempre piaciuta molto.
Per tutti quelli che amano Parigi.



6 commenti:

  1. ogni tanto la cerco e cercando lei ho trovato il blog. per me è come una sorella "desaoarecida"...che emozionante sorpresa rivederla in queste foto!

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  2. E che emozionante piacere sapere che Donatella è passata di qui !

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  3. Anti' amava Pit.
    Anti' lo amava piu' di quanto lui pensasse. Spesso si realizza ex post. Anti' era totalmente in Pit ed in ogni cosa pensiero azione. Anti' amava Pit. Per lui stravolta di felicita', o di amore fisico, o per tristezze che io non so.
    Felice come mai cercare meravigliosi copricapi indiani per natale - seppellite il mio cuore a wounded knee - rovistando quello che allora - ancora - si chiamava il Trou de les Halles e les alentours. O altro da Hal Capone . "Una crepe all'angolo o un boc da Jo Allen?" consumata d'amore . Rue Mouftard o dall'altra parte per Cardinal Lemoine , passando per ristoranti Greci, Russi il teathre du 400 coups, una pizzeria Rue Rollin, Place de La Contrescarpe che Pit cita. Subito a destra un bistrot il primo, il secondo è moche. . Non è Deux Magots ne Flore ma...- I've seen you, beauty, and you belong to me now, whoever you are waiting for and if I never see you again, I thought. You belong to me and all Paris belongs to me and I belong to this notebook and this pencil. Lui insieme a Ghert Stein li, a scivolare in cubismo letterario.
    Per Anti' quello spazio era il suo Pit, il Suo e loro cubismo esistenziale.

    Anti' amava Pit. Fisicamente intellettualmente puramente .

    Stocasticamente succede: quel grande amore fisico e intellettuale,il suo pezzo mancante , quello che gli Dei le avevano probabilmente assegnato , l'uomo della sua vita, passa.

    Non vedo piu' la mia amica Anti' dal 1979 o '80: e anche Pit, 'amico da 50 anni.

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    1. Non so chi sei ma il tuo commento mi ha fatto andare il cuore in gola, l'ho letto e riletto cercando di capire dalle informazioni che possiedi la tua identità. Comunque grazie, un grazie un po' dolente ma sentito.

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    2. Anti' sorella del mio passato....vorrei tanto rivederti. Non so chi abbia scritto il commento, ma chiunque tu sia la pensi proprio come me
      ...le atesse immagini di parigi. Ciao pit

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  4. Anti, I loved your writing about Paris where I met you and a bunch of your fantastic italien friends; send your adress in London so I can contact you when I go there. Luis from Lisbon with love and "saudades"

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