martedì 5 giugno 2012

Toujours Paris

Poco più di due mesi dopo l'episodio parigino di cui parlo nel post precedente, a ridosso del 14 luglio, io e il mio amico Pierangelo decidemmo di sospendere temporaneamente il nostro esercizio di allegra disperazione in quel di Rueglio e di andare a festeggiare il quatorze juillet nel posto giusto.
Non molto tempo prima Bianca P. ci aveva invitati ad una festa in giardino a casa sua, a Vico.


 In lilla, seduta, Bianca P., accanto a lei il futuro marito Paolo P.,
poi Pierangelo. 
Di fronte, Andrea, fratello di Bianca e Pit. 
In piedi, col viso coperto dai capelli Pucci L., sorella di Teresa, 
 che è a capotavola, tra Bianca e Andrea.


Conoscevo Pucci, la prima di quattro sorelle.

Pucci, col costume nero, in Salamocca, con una delle sorelle.


Ma non le altre. Quel giorno da Bianca c'era dunque anche Teresa e, com'è come non è, mi ha talmente incuriosito e intrigato che le ho proposto di venire con noi a Parigi.




Qualche giorno dopo siamo stati ad una festa da lei e noi due abbiamo inaugurato una relazione.


a casa L.


in giardino. Sullo sfondo riconosco la Beta presa in prestito da
mio padre. All'epoca avevo come mezzi di locomozione solo
un paio di cavalli (post 23/1/11 "Cavalli") 
e un'Ossa Mike Andrews (post 15/1/11 "Guardia medica").









Purtroppo, dopo le prime avvincenti esplorazioni la nostra incompatibilità si rivelò in tutta la sua evidenza.  
Teresa era una ragazza determinata, molto sicura di sé, abituata ad amministrare le sue relazioni con autorevolezza. 
Io brancolavo in preda alla ciclotimia ed ero inadatto a qualsiasi contatto che non fosse di ludica leggerezza.
A Parigi non fece che diluviare durante tutti i giorni che restammo là. E questo certo non aiutava.
Sul treno del ritorno la nostra storia era definitivamente incrinata.
Dallo scompartimento accanto comparve una ragazza canadese, Andrée G. 
ll resto c'è in "Un mestiere".




    Andrée, Pierangelo ed io, da me in Biaulì.







Visto che ho citato a più riprese Biaulì, che è la località dove c'era la mia casa, tanto vale che fornisca un poco di materiale iconografico per dare un contesto.
Le foto non sono molte, quelle degli interni sono anche bruttine, ma credo che dipenda dal fatto che di quella casa mi sono poi disfatto repentinamente, quasi come con gesto liberatorio mi pare nell'86 ( non ero nuovo a impennate del genere, soprattutto domiciliari, e non sono neppure sicuro di aver finito ). Forse considerandola fino alla fine come qualcosa di inevitabilemente inalienabile, visto che era appartenuta in qualità di cascina ai miei nonni e bisnonni, che mai l'avevano abitata, e che poi io, più per disperato capriccio che meditato intendimento, avevo eletto a mio domicilio.




 



 L'avevo usata anche come location per il mio primo lavoro
da regista professionista. 
In primo piano, con l'asta del microfono,Paolo Cottignola, 
dietro di lui, alla mdp Pit, Vittorio Bagnasco
direttore della fotografia, sui gradini in basso Barbara Sella
segretaria di edizione e, in alto, Vanni Corbellini, uno
degli interpreti.






Avevo un grande giardino. 
Qui Betty F. e Pierangelo durante una festa. 
( Tenendo conto che, almeno io e lui, eravamo semidisperati
festeggiavamo parecchio ) 








Titti T. e Pierangelo




Patrizia e Antonella, due sorelle di Bergamo che avevano una casa ad Alice




E ora, prima di chiudere, torno per un istante a Vittoria J. di cui ho fatto accenno nel post precedente.
Sono andato a cercarla in rete e ho trovato  - recente -  solo una foto di gruppo su FB, poi mi è venuto in mente che quel giorno del '75, a Torino, a casa sua,  con lei avevo fotografato Cristina R., sua amicissima nonchè, mi pare, cugina.




Cristina indossa il cappello di paglia che portava 
Vittoria nel post precedente.



Vittoria e Cristina nel 1975


Cristina '75




Cristina come l'ho trovata oggi in rete.
Non ho capito bene di cosa si occupa, ma a vederla
così direi che senz'altro se l'è spassata. Brava.

 



Nessun commento:

Posta un commento