domenica 20 settembre 2015

BOLOGNA 1982



Ogni tanto faccio qualche piccola esplorativa in rete. 
Cerco persone del mio passato per la curiosità di sapere che ne è di loro, come credo che facciano in molti. 
La ricerca è quasi sempre infruttuosa ma non mi arrendo, se non trovo nulla lascio passare un po' di tempo, magari anche un anno, e ci riprovo. E' un metodo che, pur se in rare e non esaustive occasioni, ha dato i suoi frutti.
Mi stupiva ad esempio non trovare proprio nulla di Valeria, il mio lontano amore bolognese del 1982 ( verso la fine del post "Un mestiere - terza parte" del 3 febbraio 2011 c'è una descrizione piuttosto accurata della nostra storia ) e poi l'altro giorno eccola, la dottoressa Valeria Villani.







 1982




...e adesso...



Ho trovato fotografie di reparti e di convegni a Berlino, a Vienna, a Roma con lei sempre sorridente, sempre pronta ad assecondare lo scatto fotografico, spesso circondata da colleghi sui quali sono certo eserciti tanto sapienti quanto inconsapevoli seduzioni, la vecchia Vale.


 


E' spesso immortalata con questo giapponese che suppongo sia un luminare nell'ambito di retto, colon e compagnia, che credo d'aver capito  sia la specialistica di Valeria.















 ...ieri...




 ...oggi...





...ieri...




Ho ritrovato anche la sua prima carta intestata... 










...e ho rivisto la sua calligrafia. 
Io apprezzo molto una bella calligrafia, a mio avviso coincide parecchio con la qualità del carattere di chi la possiede (Laura e Susanna, per fare un esempio, hanno una bella calligrafia) e Valeria era, e suppongo sia ancora, una bella persona, così come la sua scrittura.































































E' sorprendente come per lei questi trent'anni siano trascorsi lasciandola indenne.
Conserva l'aspetto della ragazza con la quale avevamo inaugurato  il 25 luglio del 1982 una torrida storia estiva che passione e sentimento avevano protratto oltre i confini temporali che le erano proprii.
Sono contento di rivederla attestata là dove sapeva di voler arrivare, contrariamente a me che allora ero ancora un po' allo sbando.





































Aveva certi abiti da sera da mozzare il fiato...









Però non li indossava che per gioco, presentandosi in pubblico molto più austera...








...sempre elegante, com'è tuttora...









e credo che molti suoi colleghi non siano insensibili al suo fascino e alla sua cameratesca simpatia.












E' stata proprio una bella sorpresa rivederla...








...e ora la Vale sorride e ci saluta.



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