mercoledì 16 febbraio 2011


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Lella Soffietti




Lella l'ho intravista per la prima volta a Ciao Pais, sulle piste di sci di Sauze d'Oulx, il 10 febbraio del 1974, una domenica.
Ero reduce da una storia sentimentale piuttosto faticosa, ed ero riapprodato a Sauze con la volontà di gettarmela alle spalle, tornando ai vecchi amici.
Avevo sentito dire che c'era questa ragazzina che dicevano mi somigliasse, ovviamente ne ero curioso, poi l'ho vista e mi è piaciuta moltissimo, è stato Speedy, al Miravallino, a farmela conoscere.


Pit sfoglia il suo diario di quell'anno, alcuni albums di scrapbooking, trova tutto, mi legge le pagine del diario, che riporta soprattutto eventi ma anche qualche suo pensiero di allora, di ventitreenne piuttosto immaturo, sentimentale e spregiudicato insieme. Negli albums, che sono recenti, le riflessioni sono più articolate.
Lella allora aveva 16 anni...


Ecco, guarda qua, sono tornato su il martedì ed è scoccata la scintilla...chissà come mai non era a scuola, boh...forse era un periodo di vacanze...insomma è stato un fidanzamento inizialmente avversato dai suoi, lei aveva solo sedici anni...








In questa foto mi fa molta tenerezza, era proprio una bambina...qui siamo a Procchio, all'isola d'Elba a casa sua...era un posto magico, con un giardino che si estendeva dalla strada alla spiaggia, e in cui si si nascondevano le case della sua famiglia, quella bianca sullo sfondo era quella di un suo zio, mi pare...









Ecco qua - Pit sfoglia il diario - dal 14 al 23 luglio, ospite del suo clan, e non solo io, c'era un sacco di gente...












Quello che mi va di dire di Lella è che ho nutrito per lei un sentimento inedito e mai ritrovato...voglio dire, io sono totalmente privo di istinto paterno, mi sono cautelato accuratamente dal riprodurmi anche con figure che mi hanno fatto palpitare più di lei. Curiosamente, invece, Lella è stata la destinataria di un'ipotesi, tutta mia naturalmente, una fantasia vagamente gozzaniana, un immaginare noi due all'Elba, a gestire un bar sulla spiaggia, lontani dal mondo, con un nugolo di marmocchi...una cosa da matti per come sono e per come ho vissuto, e che se si fosse attuata si sarebbe conclusa in un disastro, però quel tipo di tenerezza me l'ha sollecitata soprattutto lei...



















Il 6 ottobre, sempre del '74, una domenica, è partita definitivamente, con tutta la sua famiglia, per il Sud Africa.
Li ho raggiunti a Natale, in compagnia di Ciccio C., il moroso di Mapi, la sorella di Lella.
E' stata una lunga e bella vacanza, ma in Sud Africa...


 Lella Soffietti Gimelli




...abbiamo viaggiato in modo avventuroso...














...lei era sportivissima e la vita sembrava una cosa semplice...








Nel diario di Pit c'è un momento in cui parla del sorriso di Lella.
...un sorriso irresistibile, almeno per me, ma non solo, visto il successo che riscuoteva appena lo abbozzava...era il bel sorriso di una ragazza che meritava di essere amata, però io ero del genere irrequieto, inadatto, non pronto insomma...





...ci eravamo comprati delle tute in un magazzino per neri a Johannesburg, la mia era rossa, e ce l'ho ancora...




...qui è la notte di Capodanno ad una festa da un tale che poi è stato ammazzato a rivoltellate da una banda di neri incazzati. Per come me lo ricordo direi che forse se l'era cercata...però il mondo dei bianchi europei appena approdati era piuttosto inconsapevole, non percepivano la gravità della situazione, vivevano in un mondo protetto, e i bianchi tipo il nostro ospite di quella sera si guardavano bene da aprirci gli occhi, anzi... del resto neppure ci sarebbero riusciti, erano intrinsecamente razzisti...





In ogni caso Lella non si è mai lasciata contaminare da quel modo di pensare...




Questa foto ce l'hanno scattata il giorno della mia partenza per il ritorno in Italia. Io, fesso, rido, lei ha una sfumatura di malinconia nel sorriso che mi dice molto, perchè Lella è una dura dal cuore tenero, poteva fare a pugni ma non piangere, oppure piangere ma subito dopo fare a pugni, era e sono sicuro che è ancora una combattente, e così guarda l'obiettivo con l'aria di sapere come  andrà a finire ma regge la parte...

Pit è restio ad utilizzare le pagine dei suoi scrapbooking, lo abbiamo fatto una volta sola ed si è scatenato il finimondo con la storia di Fabienne ( i pochi che hanno visto quel post prima che si oscurasse, sanno ) però a me pare che per Lella non ci sia nulla di compromettente, anzi, si capisce che lui a modo suo l'amava e che ci ha sempre tenuto a lei, anche come amica, quindi insisto, speriamo...




Questa, ad esempio, è la pagina che descrive il loro incontro - ricordo che cliccando sulle immagini si ingrandiscono, agevolando la lettura - e mi piace di più di quello che mi ha detto a voce.





In queste pagine la ricostruzione è sintetica ma precisa. A questi albums ci ha lavorato con calma, negli anni, aiutandosi con i diari, le lettere, ha addirittura registrazioni di conversazioni telefoniche, un'operazione monumentale e mai finita in verità, che lui considera una riuscita prassi di autoanalisi, e in effetti ci sono pagine - nessuna concernente Lella - veramente spietate, soprattutto nei riguardi di sè stesso, e quelle non credo che potremo utilizzarle.










Quando la guardo in queste foto dell'estate del '78 mi chiedo cosa sarebbe successo se non fossi partito, se fossi rimasto all'Elba con lei, chi lo sa...



Per ritrovarli insieme bisogna arrivare all'83.



Speedy Rutigliano, Pit e Lella Soffietti


 
Come si legge nell'ultima pagina riprodotta di scrapbooking Lella, di passaggio da Torino, aveva chiamato Speedy che aveva rintracciato Pit chissà dove e tutti e tre erano partiti per una breve vacanza all'Elba, a maggio.


E' stata, senza che lo sapessimo, l'ultima nostra occasione, e che non lo immaginassimo neppure è stato un bene, perchè siamo stati insieme con l'allegria di chi conta sul fatto che le cose resteranno sempre così, che la vita ci avrebbe separato e riunito senza mai stancarsi, e invece quello sì, è stato un addio, inconsapevole, quindi non triste...sono stati davvero pochi bellissimi giorni, con un grande amico, come era per me Speedy allora, e la ragazza ideale per vivere alla giornata...







Questa è stata scattata l'ultimo giorno della nostra vacanzina ed è la fotografia di Lella che amo di più...mi sembra di vederci in quella sua passeggiata a piedi nudi nel mare freddo tutta la nostalgia che poteva provare per quel luogo che era stato teatro della sua infanzia felice, e l'orgoglio rassegnato con cui affrontava un amore che in lei, forse, aveva ancora qualche palpito, e la sua capacità di affrontare le vicissitudini a muso duro...la guardo e mi aspetto che sollevi il viso e rida...sto dicendo cazzate, eh ? però è così, vorrei saltare in quell'acqua e dirle "va tutto bene, andrà tutto bene".


Elba - Maggio 1983




Lesotho - dicembre 1974







Il cartoncino chiuso è quello della sua partecipazione di nozze con Francesco, un anno dopo le mie. Il nostro incrociarci casuale nel '92 è un frammento di cui ricordo più che altro la piccola Carla e gli inediti capelli bianchi e cortissimi di Lella...qui sopra scrivo che era venuto al mio, di matrimonio, il primo...ma siamo sicuri di mettere queste pagine ?







 Speedy, che era anche uno dei miei testimoni, 
Lella e la Ciochi di cui parlo in UN MESTIERE...






 Ciochi Figna, Pierangelo Scala, Alessandra Fornari
tutti e tre compaiono in UN MESTIERE



C'erano davvero molte delle amiche e degli amici più cari, che pur essendo di città diverse e pur appartenendo a momenti diversi della mia vita, avevano miracolosamente fatto squadra, piazzandosi allo stesso tavolo...so che dopo hanno proceduto in gozzoviglie con altri, però qui mi sembrano tutti piuttosto malinconici...ho la presunzione di credere che fosse causa mia... in qualche modo li stavo tradendo, li lasciavo orfani di un modo di vivere che probabilmente erano convinti non avrei smesso mai...



Speedy (Franco) Rutigliano



Ciochi (Rosanna) Figna



Lella (Antonella) Soffietti



Pierangelo (Angelo Piergiovanni) Scala




Danda (Alessandra) Fornari








La didascalia a lato della foto è un esempio di quella sincerità crudele che si trova nelle pagine degli albums di scrapbooking di Pit. Questa direi che è utilizzabile.
Dopo il 1985 e l'annuncio del matrimonio di Lella nell'86 tutto tace a lungo e si direbbe che la vicenda sia completamente conclusa e invece...






E' successo che nel 2004 ho visto una chitarra in una vetrina, sono entrato e l'ho comprata...una pulsione incontrollata.
Insomma ci ho rimesso le mani, le dita per l'esattezza, con polpastrelli doloranti e via dicendo, e ho ricominciato a strimpellare, poi da cosa nasce cosa, ho iniziato a suonacchiare con altri molto più giovani e bravi di me...così ho messo su i Beagles, e ho registrato qualche disco. A quel punto volevo farlo avere ad alcune persone, tra queste Lella.










La ricerca è stata macchinosa, anche perchè io non lo sapevo ma nel frattempo lei si era trasferita in Australia con marito e figli...comunque ho rintracciato l'indirizzo della madre, la signora Carla, all'Elba e le ho spedito un CD. Quando ormai disperavo di avere riscontro nel settembre del 2007 mi è arrivata una cartolina da Margaret River ed era lei.
Non la faccio lunga. Ci siamo scambiati e-mail prima io e lei, poi lei e Laura, poi Laura e Francesco junior,  e ancora sempre io e lei. Ci siamo raccontati le nostre vite, mi ha mandato un DVD di una trasmissione televisiva che parla di loro e del loro ristorante, ho visto una Lella meravigliosamente invecchiata, con di fianco un uomo che credo che la ami moltissimo e un figlio e una figlia grandi, che non so a chi somiglino ma che sembrano in gamba.
E poi silenzio.
Non ho idea del perchè, ma non credo che sia definitivo. Contraddirebbe tutta questa lunga storia, della quale questi non sono che brandelli...quindi penso come nel finale di Passaggio a Nord Ovest: arrivederci al tramonto.














La Lella di oggi...






...e quella di ieri...


Qui all'Elba, con Titti, che non c'è più..


So long, folks.





1 commento:

  1. Grazie per essere quello che sei stato, quello che sei e quello che sarai. Ti voglio bene.

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