sabato 5 marzo 2011



Non leggo quotidiani dal 1978.
Non ho voglia di spiegare perchè. Non lo faccio e basta. Così come non guardo la televisione.
Però il sabato compro la Stampa, per via di Tuttolibri, e la domenica il Sole24ore per via dell'inserto culturale.
E' un rituale confortante, soprattutto da quando vivo in questa piccola città.
Vado a far colazione al bar e, in attesa del passaggio di amici e amiche che immancabilmente compaiono per amabili "tertulie", leggo gli inserti. Va da se che poi l'occhio cade anche sul resto, e oggi - giuro - mi sono commosso.
Due volte, per due articoli diversi. Pazzesco.
In prima pagina Gramellini offre il suo Buongiorno con un pezzo intitolato Cuore. La sceneggiatura per un film americano per la regia di un redivivo Frank Capra, che parla di saggezza, coraggio e carattere. E poi scopri che non è un film e che quello che racconta è accaduto tra Torino, Lecco e Forlì.
Non ho singhiozzato, ma lacrime si. Andatevelo a leggere.
Mi ero appena ripreso e Geremicca, a pagina 7, mi racconta la storia di Khaled. Andatevi a leggere anche quella.
Per ragioni diverse e parlando di circostanze diverse questi eccellenti indagatori del mondo che ci circonda mi hanno restituito un frammento vigoroso di fiducia nei miei simili. Difficilmente dimenticherò l'equipe di trapianti delle Molinette che tiene in vita un uomo in attesa di un cuore, i piloti e il personale medico e paramedico che ha rischiato la vita su un aereo in una bufera di neve per accorrere non con quel cuore ma con un altro. Che film. Eh, no. Che Italiani. Così come non dimenticherò Khaled, i suoi compagni di viaggio, Tarek.
Grazie Federico, grazie Massimo.
Ne avevo bisogno.
Perchè in questa piccola città dove vivo ora, che peraltro è un luogo molto gradevole, pieno di persone con le quali sto bene, nei giorni scorsi un gruppo di subumani "venetisti" ha bruciato un pupazzo simboleggiante Garibaldi.
Ora io non ho propensioni indiscriminatamente patriottarde, se avessero bruciato Vittorio Emanuele II o Cavour avrei pure fatto uno sforzo per capire, ma Garibaldi...
Posso liquidarli con l'opinione che ho di loro, e cioè che non valgono l'equivalente del loro peso in letame, ma vorrei azzardare un'interpretazione "psicanalitica".
E' noto che Garibaldi aveva stuoli di donne pronte ad offrirglisi per ammirazione e stuoli di uomini pronti a seguirlo anche nel rischio estremo. E' chiaro che a gente che non ha mai scopato gratis -  anche e soprattutto se hanno mogli e compagne - e che difficilmente riuscirebbero a farsi seguire anche dal proprio cane, il desiderio di bruciare il simbolo di un'irraggiungibilità definitiva per loro, sia irresistibile.
Piloti, medici, migranti da un lato. La vita.
Mentecatti con il solo coraggio di giocare con i fiammiferi. I morti.

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