domenica 21 maggio 2017

Parma e Noli - due posti dove sono stato beato e spensierato



Con questo blog io pedino il trascorso cercando di restituirlo senza arbitrarietà, pur se con partecipazione.
Poi ci sono occasioni speciali in cui il passato rintraccia me, a volte con un commento ad un post che rimanda a figure lontane, ma può succedere - come è sucesso in questo giorni, a distanza di pochi l'uno dall'altro - che arrivino imprevedibili telefonate.
La prima è stata quando una voce ha detto "Sono Didi Bozzini" e io ho capito Luigi e non mi raccapezzavo, poi la voce ha chiarito "Didi !".
Quarant'anni fa, in piazza Garibaldi a Parma, ci hanno ritratto insieme. Lui era un ragazzino molto precoce, io un laureando molto infantile ( finale del post "A strade percorse 4" del 26 ottobre 2016 ) 



 da sinistra: Lucio, Didi, Enrico dall'Asta, Pit - '77




Didi con Cristina Bottari 1977



E' stata una lunga e bella chiacchierata.
Ho scoperto così  che si è occupato di Teatro, come già faceva da ragazzo, che ha vissuto a Parigi per 17 anni come critico e mercante d'arte - attività che  prosegue anche ora che è tornato a Parma con la moglie Cecile e i tre figli - e che scrive  libri molto specifici e articoli tanto virulenti quanto divertenti (nonchè, almeno per me, condivisibili). 
Si trovano in rete, in quello su Pasolini e Muccino ho ritrovato tutta le veemenza che metteva nelle sue cose già da ragazzo.
E mi ha anche spedito una fotografia...






...Didi con sua moglie e i tre figli, dei quali adesso uno è all'università, l'altro al liceo e il più piccolo alle elementari.
Adorabile foto di famiglia e sconcerto per l'irriducibilità del trascorrere del tempo che, mi verrebbe da dire di nascosto, ha sfilato quarant'anni da quel giorno del '77 in piazza Garibaldi con la destrezza di un borsaiolo.
Un paio di giorni dopo squilla il telefono di Laura, lei non c'è così dopo averlo lasciato squillare un bel po' rispondo ( non sono mai sicuro di quale tasto devo schiacciare sul suo cellulare ). Dall'altro capo una voce dice "Sono Franco Rosso". 
In questo caso gli anni trascorsi sono cinquanta.
Curiosamente ho postato qualcosa su di lui recentissimamente il 27 aprile in "Turin d'Antan 17...e anche un po' di Noli".
Una gradita sorpresa anche questa, un salto indietro che non è costato nessuna fatica perchè Franco mi parla come se ci fossimo visti l'altroieri. Sa che ho avuto problemi di salute, e non riesco a chiedergli come lo abbia saputo e nemmeno come abbia avuto il cellulare di Laura. 
Mi piace la naturalezza con la quale mi dice - a distanza di cinquant'anni - si pensava di organizzare una rimpatriata, l'ideale sarebbe a Noli ma se tu non te la senti possiamo fare in modo di avvicinarci a dove stai tu.    
E' sempre stato un bravo organizzatore, questo va detto.
Al funerale di Paolino Sciacca non ero neppure riuscito a salutarlo perchè era occupatissimo, in quel giorno di pioggia, a coordinare i partecipanti, ma ci eravamo scambiati un gesto, più d'intesa che di saluto, di nuovo come se ci fossimo visti il giorno prima.







Mi dice sono qui ( qui dove ?) con Valeria Gandus, altra "vecchia guardia" nolese, adesso te la passo, intanto invece di fare a giugno che è un po' troppo a ridosso combiniamo per settembre
Credo proprio che  farò i salti mortali per esserci.
Valeria l'avevo rivista nel 2002  
Allora lavorava per Panorama ed era venuta a Torino per scrivere un articolo su Buscaglione (riguardo a Fred vedi post 20 ottobre 2001 e 1 maggio 2017)...







 





...così, se gli dei non si opporrano, rivedrò loro due e spero tanti altri a settembre.
Da qualche parte ho scritto che i ritorni sono fonte di estraneità ma tutte le volte che sono ripassato da Noli non mi sono mai pentito, e poi mi ci sono pure sposato, direi dunque che per Noli l'assioma non vale, and so, ci si rivede là.

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