mercoledì 22 febbraio 2017

TURIN D'ANTAN 3







Siamo in Piazza Carlina. 
Il triciclo super accessoriato - e che ritengo esigesse una forza erculea da parte del conducente, soprattutto se, come si desume dal secondo sellino, trasportava anche un passeggero - è della Stipel, vale a dire della Società Telefonica di allora (ricordo che mio padre non ha mai smesso di chiamarla così, malgrado le successive trasformazioni in Sip, Telecom etc. etc. e io mio malgrado sto facendo altrettanto e la chiamo, e credo chiamerò sempre, Sip).





ed eccola piazza Carlina com'era.
Al piano terreno del palazzo dietro il monumento, ingrandendo l'immagine, si può leggere un frammento dell'insegna "Primaria Esposizione Mobili" della foto precedente. Longevo esercizio commerciale.
Sul margine destro, in ombra, si intuisce un palazzo...





...che è quello chiaro sulla destra. 
L'edificio al centro con le sue finestre cieche, svuotato di inquilini e qui in fase di restauro (non so cosa ne sia oggi) l'ho frequentato per un certo periodo andando a lezione di matematica da un insegnante in pensione che abitava proprio lì.






Il palazzo era già fatiscente e l'appartamento era in ombra perenne, un po' triste, ma a me suggestionavano ogni volta i cimeli che caratterizzavano il salotto dove facevamo lezione. Composizioni appese alle pareti di pelli d'animale, archi, frecce, scudi, zagaglie, copricapi, pugnali e altre armi bianche, memoria di un'epoca che il professore aveva trascorso in Africa Orientale.
La mia aritmetica non ha fatto grandi progressi ma quell'angolo di Africa Imperiale, impolverata e dimessa, non l'ho più dimenticata.






Un'altra vista di Piazza Carlina, oggi. 
Nell'edificio sul margine destro mi pare di ricordare ci fosse un cine-teatro ma potrei sbagliarmi.
Nel palazzo frontale, al piano stradale, c'è - o perlomeno c'era non molto tempo fa - un locale, quello dove un gruppetto di noi è andato a bere dopo la presentazione del mio "Il sostituto" alla libreria Legolibri di via Maria Vittoria qui sotto tra i due palazzi











(le immagini della presentazione sono nel post "5 maggio 2011" del 25 dicembre 2011). 
Ma torniamo a Turin d'antan, e per precisione alla Stipel.



  


Questa foto risale al '51 - io avevo un anno - e siamo all'angolo di via Pietro Micca con piazza Castello...







...quest'altra proprio non saprei collocarla. 
Potrebbe essere a Porta Nuova, dove poi la Sip avrebbe avuto una sua sede di telefoni pubblici (ci arriveremo) ma adesso voglio andare poco lontano da Porta Nuova, in una via di per sé insignificante, via Camerana...






...ma che per me ha avuto due punti di riferimento in quegli anni lontani.



  

Non so se siamo già in via Camerana, ma dalla fotografia si desume che Borgarello è stato un altro esercizio commerciale incredibilmente longevo a Torino...






... qui invece siamo proprio in via Camerana. 
Di fronte a quelle vetrine mi sono lucidato gli occhi più di una volta - era il concessionario unico della Harley Davidson - soprattutto contemplando il modello che era il mio preferito nel '71.







Qualche anno prima, sempre in via Camerana, quasi all'angolo con Corso Stati Uniti, aveva aperto i battenti un'antesignana delle  discoteche di città. il Mach One.





...ed eccola qui ! Una via Camerana trovata oggi 2 marzo, gli archi dei portici di Corso Vittorio laggiù in fondo, Borgarello era sulla sinistra più o meno all'inizio della via, ma soprattutto qui, quasi all'angolo sulla destra, c' è una breve tettoria tra due segnali stradali. La sotto c'era l'ingresso del defunto da millenni Mach One.



Ci ero andato per la prima volta con un po' di timore palpitante, poi rapidamente ne ero diventato un frequentatore assiduo.



  


Là avevo ascoltato Geno Washington, un nero che mi appariva gigantesco...







...e soprattutto The Trip...










...che ci suonavano anche di sabato pomeriggio.
Erano i tempi del ginnasio e del liceo, di Fulvio Tasso, Dario Botta , Massimo Bullio e delle pressochè coetanee del liceo classico Alfieri: Lalla Bonzano, Roberta Buoni, Luciana Parlagreco, Ilaria Maghini, un'epoca ampiamente descritta nel post del 20 novembre 2010 "Whittling - Sei giorni fuori strada".
 

2 commenti:

  1. L'insegnante di matematica si chiamava Agostino Trigona e aveva una limousine Chevrolet bianca posteggiata spesso sotto casa. Una persona simpatica e curiosa. In quella casa abitò per un breve periodo A. Gramsci. Oggi è diventato un hotel 5 stelle!

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    1. Grazie!
      Questi interventi vivificano sempre la mia disposizione a proseguire che spesso è tormentata dal dubbio di operare una ridicola iniziativa solipsistica.
      E poi salta fuori il professor Trigona...
      Bello. E Gramsci, ma pensa un po'. Grazie ancora Carlo Emanuele !

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