venerdì 12 dicembre 2014

CARTOLINE 7




Era un bella ragazza molto spigliata.
Si era sposata giovanissima e quando l'ho conosciuta, a Parma, aveva un bambino di forse un anno, quindi oggi un uomo che va per i quaranta, suppongo. Orfano di madre da un tempo immemorabile, fin da quando lei era ancora viva.
Lungi da me emettere giudizi, e poi mi era anche simpatica, ed era l'ultima persona al mondo che ti saresti immaginata alle prese con l'eroina. Aveva un certo stile e me la sarei vista piuttosto trasformata in una signora, forse un poco spregiudicata ma essenzialmente nei ranghi, e invece...
Il suo matrimonio non era granchè, mi era parso di capire, ma la cartolina che avevo ricevuto, allora, pur se ironica nascondeva il malessere che io non avevo saputo riconoscere.
La sua stagione all'inferno è durata più di quanto ci si potesse aspettare, poi l'hanno trovata in un cantiere abbandonato, mi hanno detto, con la siringa ancora nel braccio, morta da qualche giorno. 
Era d'estate, il caldo aveva provveduto ad accelerare il disfacimento.
Una bella ragazza, una bionda con un sorriso malandrino che suggeriva che il suo veleggiare non avrebbe mai incontrato venti contrari.








Il timbro postale dice che eravamo nel giugno del '77




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