mercoledì 12 novembre 2014

FOREVER GIRLS 1




Qualche giorno fa alle "Due spade" con Giovanna e Piero l'argomento di conversazione era, in senso lato, la Memoria. 
La  deformazione professionale di lui tenderebbe a condurre verso quella storica e all'interrogarsi su quanto sia affidabile, l'ironia di lei lo riconduce a quella personale, sentimentale nello specifico.
Io che anche grazie a questo blog nell'indagine del trascorso personale - e in particolare sentimentale -  credo di potermi definire un semiprofessionista, so che anche quando ti sbagli, quando la tua ricostruzione si rivela lacunosa, quando realizzi che il ricordo alla fine non è che un affastellarsi di frammenti, di attimi che per misteriose ragioni si sono conquistati il diritto a sopravvivere, insomma so che quel poco - o molto - che ti trovi dentro ha la limpidezza di una specie di presente costante.
Con Piero e Giovanna avremmo dovuto lasciarci brindando - come in un vecchio film francese - "a nos amours" ma non lo abbiamo fatto.
Così ho pensato di provvedere simbolicamente da questa postazione per quelle che per me restano per sempre ragazze, quelle di cui magari non ho scritto ma non per questo non sono qui, con quegli attimi che magicamente il tempo non usura.


 
 BONA (agosto 1970) e THELMA (maggio 1979)



Qui sopra fortunosamente ritratte nello stesso scatto ad una delle cene organizzate da Speedy verso la fine del primo decennio del 2000. 
Io non c'ero e non ho potuto reincontrarle.
L'ultima volta che ho visto Bona








è stato nel 1987 all'inaugurazione del ristorante Arcadia (post 31 marzo 2013) e in quell'occasione mi aveva severamente cazziato perchè ero vergognosamente ingrassato, e aveva ragione.
Di Thelma ricordo soprattutto la prima volta che l'ho intravista, molti anni prima che ci frequentassimo. 
Era probabilmente il 1971 ed eravamo due matricole ad una lezione che mi pare fosse di Anatomia. 
L'aula era gremita e lei era lassù, nei banchi in alto, e io non sapevo chi fosse. 
Sono occorsi otto anni perchè il destino si decidesse a farci incontrare.
Io nel frattempo avevo cambiato facoltà e stavo scrivendo la tesi di laurea, lei non so. Ricordo soprattutto la sua moto parcheggiata in soggiorno.
Eppure sia con Bona che con Thelma ho una confidenza virtuale che mai abbiamo raggiunto nella realtà. 
A questo tipo di affetto pacato e solido brinderò la prossima volta con Giovanna e Piero.


















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