giovedì 19 settembre 2013

FORGOTTEN FEELINGS 7









Giorgio Oggero e Manuela Lemal, ritrovati in una diapositiva risalente credo al 1976.
Ipotizzo l'anno per via del taglio di capelli di Giorgio, che mi pare fosse in licenza, e per l'aspetto di Manuela, più maturo di quando l'avevo incontrata, nel '75.
Non sono in grado di dirlo con certezza ma credo di averli presentati l'uno all'altra proprio quella sera.














Sono quindi andato a scartabellare nel diario del 1975 e ho scoperto che il momento del mio incontro con Manuela e quello della partenza di Giorgio per il servizio militare sono, curiosamente, degli stessi giorni. Giorni in cui loro due ancora non si conoscevano.
Lei, fotograficamente, compare anche nel post del 2 marzo 2013 (Via Di Nanni 33), prima seduta in abbigliamento western, e poi con sua sorella e Luca Lovera in travestimenti più carnevaleschi.
Rileggendo le pagine del diario mi sono ricordato del percorso dell'incontro.
L'avevo già intravista la sera prima senza sapere chi fosse e aveva stuzzicato molto la mia curiosità. 
Nel diario la definisco infatti attraverso l'abbigliamento (guru viola e poncho) e non con il nome proprio, che ancora non conoscevo.









Le censure sono dovute più all'imbarazzo che mi sollecita la mia prosa che a una reale necessità etica. 
Era stata una nottata animata da un'atmosfera che sembrava una via di mezzo tra quella di  Blow Up e quella di  Easy Rider.
E Manuela era bella ed eccentrica.










Le difficoltà erano determinate dal fatto che si trattava di una relazione clandestina, ancorchè faticosamente rinunciabile.













Rileggendo queste paginette, a parte la segnalazione riguardante Manuela, mi fanno sorridere le preoccupazioni di quei miei giorni lontanissimi: una piastra di registrazione che non riuscivo a collegare, un appuntamento (anche quello clandestino) con Mimmi, mancato per via del fidanzato ( ma quanto trafficavo ) la necessità di trovare un soggetto per girare un filmetto il giorno dopo ( pensa un po', il giorno dopo, ma come cazzo ragionavo...)  e per il giorno dopo convocare anche Manuela.
Infantile l'uso dell'orario (le 7,30 sono le 19,30) e la calligrafia ancora molto scolastica. 
Mi piacerebbe scoprire quando l'ho cambiata, inclinandola verso destra, in un probabile - e inarrivabile - tentativo di emulare quella di mio padre.









Dopo quel periodo dei settanta Manuela credo di averla rivista di sfuggita poco prima di lasciare Torino, quindi circa venticinque anni dopo.
Non riesco a ricordare in che occasione anche se mi sembra fosse qualcosa di ufficiale, tipo una mostra, o la presentazione di un libro, o uno spettacolo teatrale. 
E insomma,  lei era là, con un gruppo di amiche, e aveva ancora un piglio hippie e io, che quando ero con lei mi compiacevo di osservarci da fuori, vedendo una coppia di alternativi niente male, non sono stato capace di avvicinarmi e dirle "Ehi, ti ricordi di me ?"













Tornando a quel 1975.
La fotografia iniziale ritrae lei e Giorgio e, come ho detto, rileggendo il diario ho scoperto che quel soldatino in licenza ritratto accanto a Manuela era stato richiamato alle armi proprio nei giorni del mio incontro con lei.















Pit e Giorgio















1 commento:

  1. no comment a parte il fatto che io mi chiamo Emanuela con la E e ci tengo molto alla mia "E"..Ciao Pit

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