domenica 15 luglio 2012

Ancora le vecchie amiche.


Ho abbandonato il blog per qualche tempo.
Sono momenti concitati, fitti di eventi culturali, nella mia piccola attuale città, e io saltabecco dall'uno all'altro,   anfitrione poco istituzionale ma partecipe.
Magari nei prossimi post ne racconto qualcosa, e anche qualche altro passaggio su Parigi, forse...
Intanto riprendo da dove ho lasciato, perchè nel frattempo Susanna sta coprendo il gap quasi trentennale che ci separa con un'intrigantissima sequenza di mail che mi regalano frammenti molto ben raccontati della sua vita che, non so se lei ne sia consapevole, è decisamente fuori dal comune.
Stiamo per rivederci. 
Appuntamento da Speedy e Mariuccia. 
Come sono confortanti questi affetti maturi, come inteneriscono e riposano...
Oltre alle mail ho ricevuto anche un paio di fotografie.
Una per un catalogo per una rassegna di danza.



 



E un'altra dei suoi 50 anni, con un suo caro amico che non c'è più e che mi par di capire le manchi molto.







Ne scatteremo sicuramente altre insieme con Speedy, e finiranno inevitabilmente qui.


E poi era arrivata anche un'altra mail da Sandra, che mi annunciava un sul programma di vacanze all'avventura con Cecilia Rosso. 
Se l'amicizia con Susanna risale all'ottobre dell'84,  quella con Cecilia e Sandra è dell'estate del '78, e loro credo siano diventate amiche proprio in quel periodo (se non è così Sandra mi smentirà).



Cecilia & Sandra



 
...Cecilia fa una bolla di chewing-gum, a Ozzano, allora...




Sandra e Frank, ad una festa di carnevale a casa della Ciochi





Kiki e Sandra, all'osteria di Silvia Mossini, che con Sandra
 ho rivisto con gioia alla presentazione del mio libro 
l'anno scorso.
Qui mi pare fossimi nell'81.







Lo stesso giorno, lo stesso posto, lo stesso pranzo.
In questa foto con Sandra c'è una ragazza che allora, a Parma, frequentava Piazza Garibaldi e il Movimento in parte descritto in "Un mestiere".
C'è una questione un po' magica che riguarda questa ragazza di cui non ho mai saputo il nome.
La notte tra l'uno e il due maggio del '94 l'ho sognata, e il sogno era così articolato, così esoterico e commovente che appena sveglio ho sentito il bisogno di annotarmelo, cosa che non avevo mai fatto e non ho più fatto poi. 
Con quell'annotazione ho ripreso a tenere un diario saltuario, abitudine che avevo interrotto nell'80.
In un certo senso grazie a lei ho di nuovo modo di andare a cercare le cose che mi occorrono per ricostruire i miei percorsi, ad esempio per questo blog.
E in un certo sensa la considero una specie di amica. Come Sandra e Susanna, e Cecilia naturalmente.
Se conoscessi qualcuno con delle vecchie amiche come queste lo invidierei.

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