giovedì 7 aprile 2011

Dancing Paradise

Per quanto riguarda com'è andata la storia mi pare proprio che nei post del primo e del tre febbraio 2011 ci sia tutto quello che ricordo. 
Manca, mi pare, la segnalazione che avevo con me la Beaulieu e che, malgrado il ruolo di segretario di edizione mi assorbisse completamente, ogni tanto riuscivo a girare dei frammenti di un inconsapevole back stage (faccio presente che era l'estate dell'81 e che le parole back stage o making of trent'anni fa, almeno per me, erano prive di significato).
Mi è piaciuto rivederli in questi giorni, gli amici come quelli che non lo erano. 
E' la prima volta che considero davvero un peccato non esista il sonoro, inteso come presa diretta. Le grida, il casino e tutta quella musica. Bello. Che non c'è. Soprattuto non avrei dovuto interpretare il labiale di Gianni Cavina che si infila in primo piano davanti alla macchina e sillaba "Cecilia". Era davvero un bambinone. Tra l'altro proprio lui, in un inquadratura, impugna la mia Beaulieu. Ce n'era anche un altra sul set, era di uno degli ex musicisti del gruppo giovanile di Pupi, divenuti ormai professionisti affermati ma che quando lui arrivava a Bologna per un film chiudevano studio, impugnavano lo strumento e tornavano ragazzi.

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