lunedì 24 aprile 2017

TURIN D'ANTAN 16



Questo sarà un giretto lungo.






Partiamo da Piazza Statuto. Qui sopra la vediamo in un epoca in cui non era ancora stato costruito il "grattacielo" che spiccherà sulla sinistra, la dove si intravede un cartellone pubblicitario della Marus...







...ed eccolo. L'edificio al centro, rispetto all'immagine precedente, è stato evidentemente rialzato di un piano. I giardini sono gli stessi...







...le due panchine che danno le spalle a via Garibaldi, sullo sfondo il monumento al Frejus che per esoterica vulgata nasconderebbe la parte nera della Torino magica (in contrasto con la Gran Madre che simboleggerebbe la parte bianca, ma ci arriveremo), in ogni caso bambini e pensionati anni '60 non sembrano darsene pena, così come i bambini di oggi...




















Sotto i portici sul lato sinistro c'è una bottega speciale...





...più o meno in corrispondenza della Topolino parcheggiata, La Grotta di Merlino dove nel 2001...














Io e Marco non ci conoscevamo ancora ma quel giorno abbiamo inaugurato una bella amicizia e collaborazione.















Ora possiamo lasciare la piazza, che nella mia giovinezza non lesinava traffici caotici che non avevano nulla da invidiare a quelli di oggi, anzi...






...e infiliamoci in via Cibrario, sotto sulla destra...










All'inizio c'era il cinema Statuto, andato a fuoco nel 1983 con 64 persone arse vive nel rogo...














...quel giorno era in programmazione il film "La capra". 
Le locandine sono rimaste a lungo, fino ad ingiallire appese nelle teche esterne come una specie di "memento".










Procedendo e lasciandoci alle spalle lo Statuto e il suo luttuoso retaggio approdiamo alla via Cibrario di oggi...












Lo spigolo di edificio sulla destra è quello di via Cibrario 54. 
Al piano terreno hanno abitato a lungo i fratelli Oggero. Roberto ci tiene ancora il suo studio.








Qui sopra giovanissimi a bordo della loro Mini Minor blu. 
Ho già scritto di loro in post precedenti. Non mi resta che ribadire che hanno contribuito in modo determinante a rendere la mia giovinezza memorabile. 

















Casa Oggero, dal punto di vista speculare alla foto precedente, è sulla destra. 
Il portone d'ingresso è prima del ristorante di cui si intravede l'insegna verticale in giallo.
Ora dal 54 passiamo al 65.









E sì, il mio poeta preferito è morto in questa casa, a 32 anni.









Ora siamo nel tratto finale, prima dell'incrocio con Corso Tassoni che è più o meno dove si intravede il tram sullo sfondo.






Eccoci. Il furgone dietro il tram trasportava gelati che non esistono più...






...e l'ospedale Maria Vittoria sono nato io.












 




Arrivando da via Cibrario di fronte al Maria Vittoria se oggi ci immettiamo a sinistra in corso Tassoni (seguendo la direzione delle rotaie del tram, per intenderci)...






 e lo percorriamo tutto passeremo di fronte  a casa Rutigliano, un attico con terrazzo che  spazia "dalle Alpi alle Piramidi"... 







...e poco più avanti, quasi al termine del corso, mi pare risiedesse Maria Ormezzano, mia platonica infatuazione giovanile del 1972 ( vedi post del 5 gennaio 2012 "A sciare 4").






Corso Tassoni, là di fronte, si conclude in piazza Bernini ( teniamo presente la casa sulla destra con il tetto trapezoidale ), che avremmo raggiunto direttamente se invece che via Cibrario avessimo imboccato corso Francia...







...qui sopra sul lato sinistro del grattacielo.





 ...oggi...






e all'epoca in cui Piazza Bernini era per me un punto di riferimento...









...il palazzo sullo sfondo all'estrema destra è in piazza Bernini ed esisteva gnel 1932...





  

...aveva accanto l'edificio dell'ONP, l'opera nazionale Balilla...






...che ai tempi della mia infanzia ovviamente non era più definita tale ma strutturalmente era ancora in piena attività...




 

Nel palazzo azzurrino ci abitava Mario Ricono, un amico dei miei e all'ex ONP (qui giallino), verso la fine degli anni '50, venivamo trascinati in piscina per i corsi di nuoto io e Francesco Ghiazza ( vedi post "Turin d'Antan 14") spinti dalla tentennante inesorabilità delle nostre madri (  vedi racconto "Whittling - Domeniche" post 19 dicembre 2010 ).










Nel racconto autobiografico "Domeniche" scrivo anche di irrimediabili solitudini domenicali durante le quali vagabondavo proprio in quell'area lì: i dintorni di piazza Bernini, Corso Francia, piazza Benefica. E le domeniche da quelle parti erano confortevolmente semiderserte...
All'inizio degli anni '60, terminate le elementari, ero stato iscritto alla scuola media Giovanni Pascoli.
Il trauma di qeull'esperienza è curiosamente sempre descritto in "Domeniche".







L'edificio della scuola è quello affacciato sulla piazza Bernini in alto a sinistra, il corso che lo fiancheggia è corso Ferrucci mentre in primo piano a destra c'è un lato  dell'ex casa del Balilla dove si affacciava il cinema Bernini, saltuariamente d'essai negli anni '70 e chiuso definitivamente all'inizio degli '80.







Sulla destra l'altra parte della facciata della "G.Pascoli".
A volte all'uscita c'era un tale con un triciclo attrezzato che vendeva castagnaccio e farinata cucinati là per là...







...e nella cartoleria che, ingrandendo l'immagine, si vede al piano terreno dello stretto palazzo centrale vendevano soldatini in bustine chiuse, tipo figurine.




 
  




Questa era la mia classe di prima media. Io ero assente.
In questa sezione N non mi ero trovato male, non c'erano somari e nessuno eccelleva particolarmente, il casino si è invece scatenato l'anno successivo con il passaggio ad una delle prime sezioni, che tradizionalmente ospitavano le menti migliori, ma anche questa sequenza di eventi è ricostruita dettagliatamente in "Domeniche". 
Lasciamo l'Opera Balilla e la G.Pascoli alle attuali destinazioni d'uso...












...e passiamo ai primi anni '70, per l'esattezza all'8 febbraio del 1972, a casa di Fulvia Magnoni, una mia ex fiamma del '71...








... a casa sua quel giorno avevamo rifondato il gruppo musicale sciolto dopo la defezione di Luisella Rossi (tastiere) e Renato Bertrandi (basso) e conseguente abbandono della tavernetta di Luisella. La casa era...






... quella sulla destra con tetto trapezoidale segnalata precedentemente. Lì abitava tutta la sua famiglia.
A nostra disposizione era stato messo addirittura un salone di rappresentanza al pian terreno.
La formazione era raffazzonata. 
Influenzati dalla visione sovreccitata di "Mad Dogs & englishman" con Joe Cocker, contavamo più sul numero di componenti che sulla qualità...







...Riccardo Donna, Giorgio Mussa, Fulvia e dietro di lei Patrizia Genovesi...







...Patrizia Alloatti e Simonetta Sacerdote...




 





 ...Giorgio e Patrizia...







...Pit e Franco Previdi...











Daniela Ferraro, Luisella Rossi, Giulia Sarti come alcuni dei presenti dopo un po' si annoiavano e se ne andavano in giardino...






...Dado Rossotto, Martino Oliva e in braccio a lui Roberta Barberini, Fabrizio Ferreri con Buky Barberini e sullo sfondo un milanese con una faccia simpatica che non ho idea di chi fosse e perchè fosse lì.
L'esperienza della Wild Boody Glad Family (mi assumo la responsabilità del pomposo appellativo) è stata di una brevità fulminea, dopodichè la batteria è passata nel dimenticatoio...







...in campagna, a Rueglio, suscitando nuovi interessi.




 

1 commento:

  1. Il ragazzo sullo sfondo a destra è Guido Zocchi di Gallarate allora frequentatore estivo, con il fratello Renato, di Finale Ligure.Ciao PaoloDrago

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