lunedì 14 ottobre 2013

OLDIES 4




Mi è stato segnalato che nel post del 28 febbraio "via Di Nanni 33" avevo già esaurientemente affrontato l'argomento  "Album di famiglia" (le foto scattate da mio padre negli anni '50), argomento ripreso con baldanzosa smemoratezza nel post del 22 settembre "oldies 2".
Temo che, con il progredire del blog, eventualità di questo genere vadano messe in conto. Peccati veniali, direi.
Intanto riprenderei gli "oldies" (4 perchè il tre fa parte del post "reparto reperti 3") partendo dalla fase di esordio del sottoscritto.
Inizio da questa immagine che ritrae mia madre a 23 anni, incinta, in quel di Cimavilla.
Potrebbe essere la foto di scena di una qualche versione cinematografica de "La via del tabacco" e lei ha una specie di stupita e sfrontata selvatichezza che mi piace molto.















Ed eccomi qua, infine approdato, intento al gesto consolatorio/protoerotico/riflessivo di succhiarmi un alluce.









...e dagli a succhiare.









...e poi viaggiare in un elegante cabriolet felicemente ignaro delle turbolenze del mondo.










con mamma e nonna come orizzonte prospettico.









...con papà...








...mamma...








...e nonna materna, che credo aspirasse a fare di me un acrobata (perplesso).







 
sempre con lei e con le sue amiche, non distratto bensì precocemente in controtendenza nell'individuare le cose cui prestare attenzione.









naturalmente sono stato anch'io vessato da costrizioni (il girello. Lo avevo completamente rimosso. Però si direbbe che l'obbligo propedeutico ad usufruirne non mi distubasse più di tanto)...








...contrarietà...









...e amarezze (ma perchè sempre quelle papaline ?) però, nel complesso, credo di poter dire che mi è stato concesso ampio margine di manovra per lo sviluppo di una personalissima propensione all'indagine non programmata.

























Un assaggio di anticlericalismo in nuce (azzannando il portone della chiesa)...










...e una certa predisposizione alle osservazioni partecipi, che nei bambini è un dono naturale.
Soprannaturale negli adulti che la conservano e  che per questa ragione sono considerati infantili, utopisti, ingenui. Loro procedono quasi senza equipaggiamento per i maneggi della vita adulta, occasionalmente tormentati ma sostanzialmente beati. 







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