martedì 5 aprile 2016

FORGOTTEN FEELINGS 31





Ed è saltata fuori anche la partecipazione di nozze del mio caro vecchio amico Giacomo Carrega, di Parma.






Sono sicuro di aver già scritto di Giacomo, del nostro tavolo di studenti alla locanda Farini, del suo umorismo vagamente surreale e della sua gentilezza, che stupiva perchè annidata in un fisico da condottiero quattrocentesco, però non riesco a ricordare in quale post l'ho fatto.
So che in quello del 21 marzo 2011 ci sono dei frammenti di un super8 - I relitti - dove lui compare  con cappello da gangster e revolver.









Qui però siamo già nel 1980, Giacomo se n'era andato dall'Italia un paio d'anni prima, dopo essersi laureato.  
Vive tra Montevideo e le tenute di allevamento di bestiame di sua madre, ha conosciuto questa Teresa che io non ho mai incontrato e nell'80, appunto, si sposano e mi invitano al matrimonio.
Ci sarei andato volentieri ma non l'ho fatto. Era un anno infausto per me, come ho già avuto modo di segnalare.
Faccio allora un passo indietro al 1975, in via Imbriani, a Parma, in casa di Giacomo, che ancora suda sui testi di veterinaria.







Giacomo al suo tavolo di studio.
Tra i suoi compagni di facoltà c'erano personaggi molto particolari, o almeno tali erano quelli che passavano per casa sua e il più eccentrico era un latino americano, originario di non ricordo di quale staterello dell'america centrale, formidabile fuoricorso, da vent'anni in Italia, che si era ingegnato nelle attività più disparate tra le quali quella che più mi piaceva era che fosse stato "manager" dei Corvi, un complesso beat degli anni '60 (Un ragazzo di strada, Bang bang, Sospesa a un filo) di talentuosi ragazzi di Parma che però erano passati prematuramente nel dimenticatoio. 
Lui alla fine si era laureato, dopo essersi sposato ed aver messo al mondo dei figli, ed era tornato al suo paese, da familiari che non vedeva da vent'anni, fieri di quel loro rampollo finalmente veterinario con moglie e figli grandicelli.
Per tornare a Giacomo, quando l'ho conosciuto nel 1973, dopo essermi trasferito a Parma con Giorgio Mussa, era fidanzato con Rita Pesenti, che poi mi pare abbia sposato un giocatore di base-ball americano, un oriundo in forza alla squadra di Parma.













E per suffragare il suo senso dell'umorismo, la sua inclinazione ad interpretare personaggi, penso che l'immagine di una festa in maschera al teatro di Montichari che lo ritrae in veste di vedova inconsolabile - lui che è alto quasi due metri - solerte "chaperon" di Antì bagnante ottocentesca, la dica lunga sulla sua capacità di scherzare fuori dall'ordinario.












Per concludere infilo un paio di immagini che sarebbero state più appropriate nella serie "Cartoline" e che anzi ero convinto di aver già postato in tale veste.




 






Eh sì, Giacomo mio, la vita corre via come una pazza in fuga... 




1 commento:

  1. Ciao,Pit...come siamo vecchi!Vedere gli amici cari d'infanzia che hanno fatto carriera e messo su pancetta,che nostalgia!
    P.S.Anch'io ho fatto carriera....sono nonna a tempo pieno di due nipotini di 2 e 4 anni che curo a tempo pieno.Ed il giorno del tuo matrimonio avevo il mio piccolo che era ancora piccolino.Un caro abbraccio a Laura e a te.Cecia

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