Ho qualche lineetta di febbre.
Quando sono malaticcio ho cedimenti nei confronti della TV.
Nel senso che la guardo - cosa che non faccio quasi mai - senza però riuscire ad interrompere uno zapping compulsivo che mi trascina in un'inquietante sarabanda di programmi sui quali non riesco a fermarmi.
Ieri sera sono capitato su una rete che mandava in onda una replica di Dancing Paradise, credo fosse la prima puntata.
Non lo vedevo da allora e cioè dal 1981, anno della lavorazione.
Avevo sempre desiderato rivederlo senza che fosse mai stato possibile, e ieri sera sono stato accontentato.
Dopo l'iniziale afflato di tenerezza per un lavoro di cui ho un bel ricordo ho cominciato a rendermi conto però di quanto fosse lento, approssimato, in certi momenti anche brutto, macchiettistico malgrado le trovatine avatiane.
Ho resistito per un po' e poi mi sono arreso. Se non altro ho spento la TV e aperto un libro.
Stamattina mi sento meglio, niente febbre. E la vita, per ora, procede.
...tra Carlo Delle Piane e Caterina Sylos Labini...
...in una comparsata con Francesco Guerrieri, direttore di
produzione, e Carlo...
...e qui allegro e fiero con, al collo, il cronometro
da segretario di edizione...
Ricordo che al giovedì 7 aprile 2011 c'è il post con dei frammenti di un vecchio "dietro le quinte" in super 8 di Dancing Paradise, e che nel post di giovedì 3 febbraio c'è la parte del racconto "Un mestiere" che descrive quest'esperienza.
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