Ho visto bastonare George Orwell, Elsa Morante, Gabriel Garcia Marquez.
Poco importa che i manganelli di sbirri forsennati si abbattessero sui loro nomi, tracciati su fragili scudi di polistirolo, e non naturalmente sulle loro figure.
Ho visto soccombere persino l'innocuo - e prezioso - Dizionario dei Sinonimi e del Contrari sotto la furia bestiale e randellante di esseri che non mi riesce di qualificare.
La stessa razza che ha dato il suo meglio al G8 di Genova, quella che non ha mai letto un libro in vita sua, ammesso che sappia leggere, quella che geneticamente può discendere da un illustre predecessore come Goering, che si compiaceva di affermare che "Alla parola cultura la mano mi scivola sulla fondina della Luger".
E' curioso, e in parte per me inspiegabile, che la Cultura possa sortire su certi primati un effetto di così isterica ferocia.
E dunque per me quei maganelli calati sui titoli dei libri scritti sugli scudi sono sembrati altrettanto odiosi, e forse più pericolosi, di quando hanno colpito chi quegli scudi li impugnava.
So che si alzerà immediatamente il coro della pelosissima non-violenza di chi se ne sta al calduccio nella tana ad aspettare che passi la buriana.
Se devo affrontare dei fanatici con elmetti scudi e manganelli che non vedono l'ora di farmi a pezzi mi organizzo no ?
I caschi dei ragazzi dietro gli scudi di polistirolo ( polistirolo ! per la "formazione a testuggine"che ha allarmato i media nazionali. Una prova di elaborazione strategica terroristica, non c'è dubbio ) mi hanno ricordato quelli dei Katanga del maggio francese e del Movimento Studentesco di Capanna e mi hanno suggerito che non tutto è perduto.
Hasta siempre, Comandante.
Hasta siempre, Comandante.
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