giovedì 12 giugno 2014

RICORDI LA NIKON F ?





Per tutti quelli della mia generazione che, all'inizio degli anni '70, si avvicinavano all'idea di fare qualcosa con la fotografia dopo esser stati folgorati qualche anno prima dalla visione di "Blow Up", la macchina ambita, la principessa/feticcio era la Nikon F.












Se corredata poi dall'esposimetro Photomic incorporato era come la spada per Lancillotto.
Certo c'erano le Leica e le Rollei, ma nessuna come la Nikon F ti faceva sentire come David Hemmings nella Swinging London che era la capitale di una rivoluzionaria e assolutamente inedita idea di giovanilismo della quale sentivamo di dover esser parte.









Fotografare belle ragazze discinte in studio e disagio sociale o ribellione adolescenziale per le strade erano aspirazioni irresistibili e neppure contradditorie a nostro modo di vedere.
Naturalmente i sogni adolescenziali articolati in modo confuso e velleitario erano destinati a piccoli naufragi peraltro non traumatici, così la mia "stagione" fotografica si può definire anche piuttosto fortunata perchè, anni dopo, ha avuto persino uno sbocco professionale temporaneo.
Ero un fotografo come tanti ma sono stato per una breve stagione fotografo di scena su set cinematografici.


 
Un mio scatto di Laura Morante 
in copertina di Cinema Nuovo




                                 Pit e Pupi Avati sul set di "Zeder"







                                 Pit sul set di "Erba selvatica"




Avevo un mio corredo di Nikkormat FTN e FT2 e una mezza dozzina di ottiche Nikkor, e finalmente un giorno, a Roma, in una traversa di via del Corso, mi ero comprato, d'occasione, l'agognata Nikon F con l'esposimetro Photomic incorporato.
E' con lei che ho inchiodato un mattino all'alba, a Bergamo, un momento speciale di una scena di "Colpire al cuore".
Quello scatto ha circolato in varie versioni ed è stato foriero di soddisfatto compiacimento per il sottoscritto.


















Poi, come mi è accaduto con frequenza non irrilevante, ho imboccato un nuovo sentiero, inseguito altri sogni e mestieri e le macchine fotografiche se ne sono state a lungo nelle loro valigette di metallo.
Agli albori della rivoluzione digitale avevo trovato un buon acquirente, una specie di nostalgico collezionista che smaniava soprattutto per la F, malgrado il Photomic fosse diventato piuttosto impreciso. 
Così mi ero liberato dell'intero corredo.
Prima di consegnarlo avevo caricato la F per un ultimo scatto davanti a uno specchio.
Io e Laura all'inizio della nostra relazione e lei, la Nikon F, a immortalarci.





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