Questa è la prima cartolina che ho ricevuto da mio padre. Avevo otto mesi.
Ricordo quel suo dente incapsulato d'oro, poi felicemente sostituito, senza più riflessi e barbagli...
Di cartoline me ne ha spedite parecchie nel corso dei miei primi anni.
Alcune le ho già postate in "copricapi", post del 21 novembre 2013.
Quelle che seguono risalgono più o meno alle stesso periodo e sono state fonte di suggestione esotica per il bambino che ero.
Naturalmente non le inviava soltanto a me...
Il commendatore era un uomo di Valletta, figura a mio avviso detestabile ma che mio padre stimava più di quanto non meritasse...
...probabilmente perchè a quell'epoca gli ingenui come per certi versi credo lui fosse confidavano nei capi supremi e consideravano con fierezza l'appartenenza all'Azienda.
Questa era una cartolina formato Jumbo, tipo 18x24, mai visto prima.
Quattro anni dopo...
...e quindi io sono ancora Pieruccio, a sette anni, chissà quando, allora, sono diventato Pit...
C'è poi una cartolina sua che mi suscita un moto di tenerezza.
E' del 1923, lui ha nove anni ed è già in collegio, a Torino.
E' indirizzata a sua nonna Cristina, alla quale era molto affezionato.
mio papà con sua nonna...
...e con lei, padre, madre e fratello
probabilmente nel 1919.
Così siamo quasi alla fine di questo viaggio di vita e cartoline.
Ci sono molte fotografie di mio padre che non entreranno in questo post, però qualcuna voglio aggiungerla, ad esempio di quando l'avevo convinto a farsi crescere la barba per interpretare una figura western per un cortometraggio che poi non ho mai girato, per il defilarsi del produttore (Ipotesi Cinema) che accampava forse legittime ragioni di linea editoriale.
Barba che poi si è tenuta per qualche tempo...
E' morto nel 2004, a novant'anni, e al giro di boa del secolo che si era sciroppato quasi tutto e del millennio al quale sapeva che non avrebbe potuto che dare un'occhiata di sfuggita, comunque sì era presentato così...
...capodanno 2000
Sornione e forse memore di altri capodanni lontani.
Mentre sfogliavo le immagini Laura si è avvicinata e puntandone una ha detto "Quando l'ho conosciuto era così".
E io, d'istinto, gli ho dato un buffetto, una specie di carezza, proprio lì, sul monitor del computer, una cosa che da vivo non mi pare di avergli fatto mai, e mi sono sentito - io miscredente, convinto del nulla che ci aspetta - come se avesse apprezzato.
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