E' morto da pochi giorni Alexandre Grothendieck, forse la mente matematica più eccelsa del secolo scorso.
Malgrado io, per ciò che concerne la matematica, sia stato per tutto il mio periodo scolastico un somaro da gran premio, sono molto attratto dalle biografie di coloro che invece la matematica se la mangiavano a colazione.
Forse perchè non ci capivo nulla e quindo loro mi appaiono come giganti inarrivabili, ma credo soprattutto perchè i miei preferiti sono stati anche eccentrici sublimi.
Anarchici e geniali come l'ungherese Paul Erdos...
o l'austriaco Kurt Godel...
Godel con Einstein a Princeton
...o il napoletano Renato Caccioppoli, nipote di Bakunin.
Grothendieck era sparito dalla circolazione da un ventennio, rifugiato in un villaggio di poche anime sui Pirenei francesi.
Figlio di una coppia di combattenti delle Brigate Internazionali Anarchiche durante la Guerra Civile Spagnola, vincitore di una medaglia Fields (massima onorificenza mondiale per un matematico, e che lui aveva rifiutato).
E' morto nell'ospedale di St. Girons, una località poco lontana dal villaggio di Lasserre, dove se ne era stato appartato per anni.
Nell'estate del 1970 avevo conosciuto una ragazza che di cognome faceva Lasserre e che viveva da quelle parti, per cui suppongo che il patronimico le derivasse dal luogo d'origine della famiglia.
Samatan è nella stessa zona, misteriose terre di Catari.
Lei studiava a Tolosa, era un'appassionata di poesia e uno spirito sensibile.
La busta ritratta sopra conteneva una sua copia del Piccolo Principe, di cui io allora ignoravo l'esistenza.
Insomma Lasserre mi ha rievocato altri tempi, per non dire di St. Girons.
Di là mi arrivavano le lettere di Anny, che studiava anche lei a Tolosa ma che anche lei era di una località dell'Ariege, quella dove c'è l'ospedale dove Grothendieck è morto.
Tout se tien...
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